“Riconnettiamoci”: un ponte tra studenti e formatori con Tutor e Rotary Farnese

23 Maggio 2024 19:21

Costruire un ponte tra studenti e formatori per colmare un gap generazionale e comunicativo. È questo l’obiettivo di “Riconnettiamoci”, il progetto nato dalla collaborazione tra Rotary Farnese Piacenza e Tutor che si inserisce nel percorso decennale “Le sfide si possono vincere”.

Rotary Farnese Piacenza supporta il progetto formativo da ben 13 anni con l’attenzione alle attività sportive (quest’anno è stata la volta del Kendo in collaborazione con lo CSEN) e incontri ad hoc, tenuti dall’istituto Il Minotauro, spalmati su quattro appuntamenti a partire da fine maggio e rivolti proprio ai formatori e ai docenti della scuola professionale di Piacenza e Fiorenzuola d’Arda.

Questa mattina si è tenuto l’incontro di restituzione del progetto alla sede di Piacenza, alla presenza del direttore generale e del presidente di Tutor Mirco Potami e Andrea Capellini, dei rappresentanti di Rotary Farnese Piacenza Giorgio Croci, Raffaele Veneziani e Franco Pugliese, dell’assessore alle politiche giovanili Francesco Brianzi e della psicologa dell’istituto Il Minotauro Arianna Boiardi.

Oltre al percorso laboratoriale, è stata finanziata da Tutor e Rotary Farnese Piacenza una giornata di team building al villaggio avventura Val Trebbia di Coli rivolto agli oltre 60 studenti uscenti dai percorsi Iefp di Tutor e ai loro formatori, ennesimo step verso l’incontro tra due mondi solo apparentemente lontani.

Un’iniziativa che, come ha detto Veneziani “di anno in anno si declina nel raggiungimento di determinati obiettivi, quest’anno contribuiremo all’uscita didattica dei ragazzi”. “Gli studenti si sono impegnati in diverse discipline e tecniche – ha spiegato Potami – dallo sport ai laboratori”.

Il tutto con le competenze portate da Arianna Boiardi: “Il prossimo progetto sarà nel mese di giugno e di formazione per gli adulti, incontreremo i tutor dell’istituto per arrivare ai ragazzi in modo indiretto, faremo un percorso formativo per trovare logiche nel linguaggio dell’adulto e poi un secondo sul ruolo dell’educatore al giorno d’oggi”

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