Si rinnova il ponte tra Piacenza e Nagasaki: i bimbi creano 2mila gru della pace
29 Maggio 2024 20:30
Si tratta di un viaggio che alcune gru compiono da 17 anni, volando da Piacenza fino a Nagasaki. Sono le “Gru della Pace“: origami molto speciali, creati per ricordare il tragico episodio dell’atomica che colpì il Giappone nell’agosto 1945, macchiando d’orrore le pagine di storia.
A parlarne nello Spazio Rotative di Libertà – da sempre partner e promotore del progetto – è Massimo Bersani, l’ideatore dell’iniziativa: “In una scuola che si chiama Shiroyama, il 9 agosto 1945 arrivò dal cielo un paracadute – spiega alla platea colma degli alunni della scuola Alberoni ipnotizzati dal racconto – attaccato al paracadute c’era una bomba che fece molti danni. L’atomica è un’invenzione malvagia dell’uomo, perché oltre a causare orrore, continua a mietere vittime nel tempo”.
Il progetto parte proprio da questo tragico racconto; grazie all’incontro tra Bersani e la maestra Ayako Aikawa, sopravvissuta allo scoppio della bomba atomica su Nagasaki, si ispira alla storia della bambina giapponese Sadako Sasaki, a cui venne diagnosticata la leucemia nel 1955, dieci anni dopo lo sgancio della bomba atomica.
il progetto delle “gru della pace”
In Giappone si dice che chiunque ripieghi mille gru di carta vedrà il proprio desiderio realizzato. Sadako, conoscendo la gravità della sua malattia, iniziò così a creare gli origami. Purtroppo il suo desiderio non si concretizzò, ma da quel momento migliaia di gru vengono realizzate dai bambini con l’intento di contribuire a mantenere vivo il desiderio della bambina: trascrivere un messaggio di pace da propagare al mondo affinché i bambini non debbano più morire in un contesto di guerra.
Proprio per questo motivo, ogni anno vengono coinvolte sempre più classi (per un totale di 78 classi che hanno preso parte all’iniziativa dal 2007 e più di 15mila gru realizzate in 17 anni) che si occupano di realizzare gli origami che verranno spediti alla scuola Shiroyama di Nagasaki.
la partenza delle gru da spazio rotative
Stamattina (mercoledì 29 maggio) l’appuntamento è iniziato fuori dalla scuola primaria Alberoni, dove i giovani alunni di terza elementare che hanno aderito all’iniziativa, armati di disegni realizzati per l’occasione, hanno incontrato la prima liceo del Cassinari che si è occupata di realizzare il coloratissimo scatolone da spedire nel Sol Levante e, dopo una breve presentazione fornita dal direttore del quotidiano Libertà Pietro Visconti, hanno raggiunto lo Spazio Rotative.
“Queste gru hanno volato per tanto tempo – introduce Bersani mentre la platea prende posto – da ben 17 anni per la precisione, e in questi 17 anni il mondo è cambiato”. L’intento degli origami è quello di riuscire a far riflettere le nuove generazioni su quanto accaduto 79 anni fa, creando un canale di dialogo tra passato e presente, ma anche un momento per comprendere la situazione attuale, dove i messaggi di “cessate il fuoco” sono più attuali che mai.
Numerosi gli interventi durante la mattinata in Libertà, a partire dal collegamento proiettato in teatro: la primaria di Follonica, partner anch’essa dell’iniziativa per la pace. Durante l’edizione di quest’anno infatti sono state create 1997 gru attraverso il giocoforza di ciascuno, e i bambini sono stati i protagonisti indiscussi dell’appuntamento: gli artigiani della pace, che attraverso questo gesto simbolico, potranno farsi portatori di speranza per un futuro migliore.
La mattinata si è conclusa inserendo nello scatolone in partenza per Nagasaki le ultime tre gru mancanti, così da riuscire a raggiungere una cifra tonda; duemila gru, equivalenti a due desideri per un mondo che abolisce la guerra.
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