“Una famiglia a chi non ce l’ha”: Antonino d’oro a Lodovica e Mauro

11 Giugno 2024 12:17

Lodovica Ghezzi e Mario Carioni

I canonici del Capitolo della Basilica di Sant’Antonino martire hanno deciso di assegnare il premio “Antonino d’oro 2024” a Lodovica Ghezzi e Mauro Carioni.

CHI SONO I PREMIATI

Lodovica e Mauro sono i responsabili della casa famiglia “Santa Lucia” inaugurata nel
1993 nel cremasco e trasferita nel 1996 a Caorso (PC). Appartengono all’Associazione
Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata nel 1968 da don Oreste Benzi (1925-2007)
definito da Benedetto XVI “infaticabile apostolo della carità”, di cui è in corso il
processo di beatificazione.

Lodovica Ghezzi è nata a Piacenza nel 1964. E’ stata la prima piacentina ad iniziare il
cammino nella Comunità Papa Giovanni XXIII. Attualmente riveste il ruolo di
Responsabile territoriale della Comunità per la Lombardia che aggrega anche le
provincie di Piacenza, Parma, Trento e Bolzano ed è Vice responsabile generale della
Comunità. Ha fatto parte del Consiglio e della Giunta della Caritas Diocesana.

Mauro Carioni è nato Crema nel 1961. Ha conosciuto la Comunità e don Oreste in
un’esperienza di volontariato del 1977. Nel febbraio ’81 ha iniziato il servizio civile in
una casa famiglia nel riminese e nel contempo anche il periodo di verifica vocazionale.
Dall’ 1982 è membro della Comunità. E’ stato il primo Responsabile territoriale per la
Lombardia dal 1983 al 1987. Oltre che impegnato nell’attività di casa famiglia ha
svolto diversi incarichi a livello amministrativo centrale della Comunità dove collabora
tutt’ora. Ha fatto parte della Consulta diocesana delle aggregazioni laicali.

Mauro e Lodovica si sono sposati nel 1993, hanno 4 figli naturali (oggi di 30, 28, 25, 15
anni) ed attualmente accolgono 5 persone (8, 13, 19, 25, 68 anni). Tante ne sono passate
dall’apertura della casa famiglia. Con diverse di loro rimane un forte legame familiare
di tipo parentale. Ogni loro attività dall’anno 2000 è condivisa con Silvia Righini,
anch’essa membro della Comunità Papa Giovanni XXIII e parte della loro casa.

LE MOTIVAZIONI DEL PREMIO

“Il conferimento del premio – scrivono i canonici della vuole essere un atto di stima e di gratitudine nei confronti di una coppia di sposi che, da trent’anni a questa parte, ha fatto della generosa accoglienza della vita e della condivisione con i più deboli la
propria missione. Riteniamo significativo lasciarci provocare dalla loro testimonianza umana e cristiana perché ci può aiutare a mettere in discussione la visione di famiglia intesa come una realtà chiusa e privatistica, per riscoprirne invece la missione di essere
un luogo generativo e tutelante per tutti, in particolare per i più vulnerabili. Un
luogo vitale in cui ogni persona sia accolta e rispettata nella sua dignità, considerata
non solo come bisognosa di prestazioni di servizi ma apportatrice di preziose risorse
umane e spirituali di grande utilità per tutti. L’esperienza di Lodovica e Mauro rappresenta quindi un significativo richiamo rivolto a tutti noi a vivere e a costruire relazioni profondamente umane in una realtà sociale che, al contrario, spesso discrimina e scarta i più deboli.

In questa prospettiva, emerge chiaramente la bellezza racchiusa nella loro scelta di aprire la casa famiglia “Santa Lucia”, nata dall’idea di don Oreste “di dare una famiglia a chi non ce l’ha”. Come per ogni “casa famiglia” l’obiettivo è quello di garantire accoglienza, assistenza, cura e reinserimento sociale di persone svantaggiate. Con la capacità di unire, in un equilibrio dinamico, il lavoro educativo professionale con il lavoro di cura tipico delle relazioni familiari.
Per tali motivi il Capitolo dei Canonici ha valutato opportuno conferire a Lodovica e Mauro tale onorificenza e con loro a tutti i membri dell’associazione che vivono nel territorio piacentino e all’intera Comunità Papa Giovanni XXIII.

LA COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII

La Comunità Papa Giovanni XXIII è un’associazione di fedeli di diritto pontificio, che da cinquant’anni è impegnata a contrastare l’emarginazione e la povertà. Il 25
marzo 2004, esattamente vent’anni fa, il Pontificio Consiglio per i laici ne ha
approvato definitivamente gli Statuti e la Carta di fondazione. Oggi la Comunità,
ogni giorno, ‘siede a tavola’ con oltre 41 mila persone nel mondo, grazie a più di 500 realtà di condivisione tra case famiglia, mense per i poveri, centri di accoglienza per i disabili, comunità terapeutiche, Capanne di Betlemme per i senzatetto, Comunità Educativa coi Carcerati, per le vittime della tratta di esseri umani, famiglie aperte e case di preghiera. La Comunità opera anche attraverso progetti di emergenza umanitaria e di cooperazione allo sviluppo, ed è presente nelle zone di conflitto (oggi Ucraina, Palestina, Colombia) con un proprio corpo nonviolento di pace, “Operazione Colomba”, per promuovere la crescita di una mentalità di pace. Per questo motivo sta proponendo di istituire il Ministero della Pace e dal 2006 partecipa alle Nazioni Unite facendosi portavoce degli ultimi del mondo.

In sinergia con altre realtà concorre a creare le fondamenta della “Società del Gratuito”, per impostare tutta la vita a fare scelte partendo dalle membra più deboli. Sono infatti loro che assumono un ruolo determinante nella costruzione di una nuova società perché aiutano a comprendere che ognuno detiene il bene dell’altro e che nel bene comune sta anche il bene del singolo.
Alla luce dell’impegno e della testimonianza di questa Associazione, riteniamo importante per la nostra Chiesa e città, fare tesoro delle parole di Papa Francesco contenute nel Messaggio per la 61ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni (19.03.2024): “Svegliamoci dal sonno, usciamo dall’indifferenza, apriamo le sbarre della prigione in cui a volte ci siamo rinchiusi! Appassioniamoci alla vita e impegniamoci nella cura amorevole di coloro che ci stanno accanto e dell’ambiente che abitiamo. Ve lo ripeto: abbiate il coraggio di mettervi in gioco! Don Oreste Benzi, sempre dalla parte degli ultimi e degli indifesi, ripeteva che nessuno è così povero da non aver qualcosa da dare, e nessuno è così ricco da non aver bisogno di ricevere qualcosa”.

LA CONSEGNA DELL’ANTONINO D’ORO

Il premio “Antonino d’oro”, giunto alla 39^ edizione, viene annualmente sponsorizzato e patrocinato dalla Famiglia Piasinteina. Verrà consegnato personalmente dal vescovo Adriano Cevolotto a Lodovica Ghezzi e Mauro Carioni giovedì 4 luglio nella Basilica Sant’Antonino a conclusione della solenne celebrazione eucaristica delle ore 11.00.

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