Tragedia del Vajont, il grazie dei vigili del fuoco a Porcari: “Impossibile dimenticare”
12 Giugno 2024 12:07
Sono passati 61 anni dal disastro del Vajont. Una tragedia che sconvolse l’intera Italia. Il 9 ottobre un enorme frana si staccò dal monte Toc precipitando nelle acque della diga del Vajont. La caduta provocò un’onda di tracimazione che nella notte distrusse completamente i paesi di Longarone, Rivalta, Pirago, Villanova, Faè, Erto, Casso e Castellavazzo.
La tragedia del Vajont: 2.500 i morti
Restarono solo cumuli di macerie e di fango sotto le quali morirono 2.500 persone. In poche ore volontari, vigili del fuoco e personale dell’esercito arrivarono nei luoghi del disastro. Tra di loro anche un giovane vigile del fuoco piacentino. Si chiama Roberto Porcari e oggi, nella caserma di Strada Val Nure, ha ricevuto una targa al merito per “aver operato con indomito spirito di sacrificio, abnegazione, generosità e mirabile sensibilità umana, offrendo il proprio contributo nell’opera di soccorso alle popolazioni colpite”.
“Mi sono affidato al Signore”
“Mi ricordo dei tanti morti che avevamo il compito di recuperare – le parole di Porcari, vigile del fuoco in pensione che all’epoca del disastro del Vajont aveva solo vent’anni -. Era impossibile essere pronti a una tragedia di questo calibro. Mi sono affidato al Signore”. A Roberto Porcari è stata consegnata l’attestato dalle mani del comandante dei vigili del fuoco di Piacenza Pier Nicola Dadone. “Una cerimonia che evidenzia lo sforzo mentale e fisico dei vigili del fuoco durante operazioni estremamente impegnative – il commento del comandante -. Importante ricordare questi interventi e queste tragedie perchè fanno parte della storia del nostro Paese e quindi della storia dei vigili del fuoco”.
“Quella del Vajont è stata la prima grande tragedia annunciata dove gli interessi privati hanno prevalso sulla sicurezza e sulla vita di intere comunità – la conclusione di Marco Simoni, presidente dell’associazione vigili del fuoco in pensione di Piacenza -. Applaudiamo la prova del nostro vigile del fuoco e delle centinaia di militari e volontari che dovettero calarsi in una vallata dove la morte vinse sulla vita”.
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