Differenziata: lieve aumento nel Piacentino, ma penultimi in regione con il 73%
20 Giugno 2024 14:10
Lieve crescita per la raccolta differenziata in provincia di Piacenza dove è arrivata al 73% (+0,6) mentre nel capoluogo è al 71%. L’aumento c’è stato ma non come in altre città della regione Emilia Romagna. La classifica è guidata da Reggio Emilia.
RACCOLTA DIFFERENZIATA IN EMILIA ROMAGNA
Ogni rifiuto al suo posto: gli scarti di cucina nell’umido, i giornali e le scatole di cartone nella carta, i sacchetti per patatine e caramelle nella plastica, e così via. In Emilia-Romagna, la raccolta differenziata dei rifiuti continua a crescere: nel 2023, secondo i dati del resoconto annuale curato della Regione in collaborazione con Arpae, ha raggiunto il 77,2%, con un +3,2% rispetto all’anno precedente (2022). Un dato, questo, in linea sia con la pianificazione regionale che con quanto previsto dal Patto per il lavoro e per il clima.
“Un ottimo risultato- ha commentato Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega all’Ambiente, durante la conferenza stampa-, che conferma gli effetti della nostra pianificazione, con il Piano regionale di gestione dei Rifiuti e per la Bonifica delle aree inquinate al terzo anno. Nonostante le difficoltà legate al maltempo e all’alluvione dello scorso maggio- ha proseguito Priolo-, i dati rilevano una significativa tendenza di crescita nella differenziata. E questo grazie al prezioso contributo fornito da tutti i cittadini, che hanno sempre più la consapevolezza di poter fare la differenza nella riduzione dell’inquinamento ambientale e nella promozione di uno stile di vita sostenibile, ma anche dal mondo produttivo”.
“Proprio a quest’ambito- ha aggiunto la vicepresidente- si è rivolto il primo bando promosso dalla Regione per dare attuazione concreta ai principi dell’economia circolare e accompagnare in modo concreto la transizione verso un nuovo modello di sviluppo, basato sul superamento del concetto di fine vita della materia: sono state presentate 75 richieste di contributo, è in corso la valutazione, attendiamo gli esiti”.
I DATI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA IN EMILIA ROMAGNA
A livello provinciale, i dati medi registrati vedono Reggio Emilia raggiungere l’83,3% (+1%) di raccolta differenziata; Forlì-Cesena l’81,7% (+5,0%), Parma il 79,6% (+0,3% rispetto al 2022). Seguono Modena, con il 78,7% (+6,2%), Ravenna con il 78,3% (+7,8%), mentre Ferrara rimane sostanzialmente stabile al 77,2% (+0,1% rispetto al 2022). Bologna raggiunge il 73,6% (+4,3%), Piacenza il 73% (+0,6%) e Rimini il 68,8% (+0,6%).
Tra i comuni capoluogo di provincia, in cima all’elenco c’è Ferrara, con l’87,9% di rifiuti differenziati; seguono Reggio Emilia (83,9%), Forlì (81,9%), Parma (80,9%), Ravenna (76,0%), Modena (73,4%), Bologna (72,9%), Piacenza (71,3%) e Rimini (65,8%). Da sottolineare anche il risultato raggiunto da 143 comuni (il 43,3% del totale) che hanno toccato o sono andati oltre l’80% di raccolta differenziata; 34 comuni (circa il 10%) hanno oltrepassato la soglia del 90%.
La raccolta per tipologia di rifiuto
Rifiuti biodegradabili provenienti dalla cucina (come scarti di ortaggi e frutta, avanzi di cibo) e rifiuti “verdi” provenienti dal giardino (potature, foglie e sfalci). Per quanto riguarda le diverse tipologie di rifiuto conferite separatamente, nel 2023 in regione la percentuale maggiore di differenziata ha riguardato la frazione organica (36,7%); a seguire la carta (18,7%), il vetro (9,1%), il legno (8,5%), la plastica (8,0%) e i rifiuti ingombranti (4,5%).
Per quanto riguarda i capoluoghi di provincia e i territori costieri, 10 Comuni (su un totale di 23) hanno raggiunto l’obiettivo del 79% di raccolta differenziata fissato dal PRRB al 2025. Sono invece 80 (su un totale di 180) i Comuni di pianura che hanno superato il target dell’84% definito per quest’area territoriale; infine, 44 (su un totale di 127) gli enti locali situati in zone di montagna che hanno raggiunto l’obiettivo del 67%.
Campagna di comunicazione della Regione
Una bottiglia di plastica, una caraffa di vetro, una scatola di cartone, un forno d’acciaio. Tutti “sorridenti”. È l’immagine della nuova campagna di comunicazione della Regione Emilia-Romagna, dal titolo “Se non li RIFIUTI, li rendi felici”. Obiettivo, ricostruire il percorso dei rifiuti dopo la raccolta differenziata, divulgare i dati sul loro effettivo recupero, raccontare obiettivi e azioni. La campagna avrà due edizioni. La prima, in uscita adesso con i dati complessivi 2022 (per la raccolta differenziata sono già disponibili quelli del 2023), comprenderà manifesti e brochure (cartacei), che verranno inviati in kit a tutti i comuni della Regione con più di 10.000 abitanti e a tutti i Ceas (Centri di educazione all’ambiente e sostenibilità) della rete regionale. Ci sarà anche una mostra sui rifiuti (composta di 10 roll-up autoportanti) che sarà a disposizione di tutti i Comuni, scuole e associazioni che ne faranno richiesta.
Questa settimana partirà anche la campagna social, che si protrarrà fino a fine anno. Verranno realizzati 5 video-infografiche della durata massima di 1 minuto, ognuna riguardante un argomento specifico ripreso dal Piano rifiuti. La seconda edizione, invece, uscirà alla fine del prossimo anno con i dati 2024. Attività trasversali alle due campagne saranno tre video brevi girati con smartphone, riguardanti altrettanti argomenti specifici, e quattro podcast.
Bando economia circolare: 75 richieste di contributo
Produrre meno rifiuti, riutilizzare i materiali, accrescere il riciclaggio. L’Emilia-Romagna ha accelerato sull’economia circolare lanciando il primo bando per finanziare progetti di micro, piccole e medie imprese impegnate nel raccogliere la sfida della sostenibilità. L’obiettivo “viaggia” su due linee, riciclo e prevenzione. C’era tempo fino al 21 maggio scorso per la richiesta di contributi a fondo perduto da parte delle attività produttive con sede nel territorio regionale. A disposizione, un pacchetto complessivo di 10 milioni di euro finanziato con risorse del Por Fesr 2021/2027. Sono arrivate 75 domande: 53 per progetti afferenti agli interventi di riciclo e 22 per la riduzione dei rifiuti. Il valore complessivo degli interventi proposti è di oltre 57 milioni di euro per una richiesta di contributi che supera i 26 milioni (21 per il riciclo e 5 per la prevenzione). È in corso al momento la valutazione formale e di merito.
E nella direzione della transizione verso l’economia circolare si muovono anche i 65 progetti (di cui 13 già conclusi, i restanti in corso o in progettazione) per oltre 42 milioni di euro per la realizzazione di nuovi impianti di gestione rifiuti e di ammodernamento di impianti esistenti, finanziati ad Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti) nell’ambito del Pnrr. A ciò si aggiungono altri 42,5 milioni di euro che finanziano 15 “Progetti faro” sull’impiantistica regionale dedicata alla raccolta, logistica e riciclo dei rifiuti.
Il Piano regionale di gestione dei Rifiuti
Dai bandi pubblici verdi alla progettazione sostenibile, dalla gestione dei Raee all’impegno per ridurre l’incidenza della plastica nell’ambiente. Attraverso il Piano di gestione dei Rifiuti la Regione, oltre a definire gli obiettivi strategici per una gestione sostenibile, ha messo e continua a mettere in campo numerose azioni, con il coinvolgimento degli stakeholder e di tutti i cittadini, per un sostanziale cambio negli stili di vita, nei modelli di consumo, pubblici e privati, e nel sistema produttivo.
Per arrivare all’obiettivo previsto del 100% di bandi pubblici verdi e favorire così lo sviluppo di un mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale attraverso la leva della domanda pubblica, la scorsa settimana è stato approvato dall’Assemblea legislativa il nuovo Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi pubblici in Emilia-Romagna 2024-2026.
Continua ad ampliarsi la rete dei Centri del Riuso: solo negli ultimi sei mesi ne sono stati aperti tre e nel 2022 (ultimo dato disponibile) oltre 552 tonnellate di mobilio, vestiario e oggettistica varia sono state “salvate” dal diventare rifiuti.
Prosegue il lavoro di aggiornamento delle schede sui sottoprodotti, in collaborazione con il mondo produttivo (approvate due nuove filiere sull’alluminio) al fine di favorire la gestione degli scarti di produzione al di fuori del mondo dei rifiuti con una significativa azione di prevenzione che ha consentito di evitare la produzione di più di 115.000 tonnellate di rifiuti.
Altra azione significativa che vede impegnata la Regione trasversalmente, con tutte le Direzioni e Arpae, è la riduzione della produzione dei rifiuti alimentari; obiettivo arrivare al 2030 a un dimezzamento dello spreco alimentare.
La Regione, inoltre, continua a sostenere la progettazione sostenibile. Nel 2022 sono stati finanziati 6 progetti aziendali (per un totale di circa 240mila euro) di sensibilizzazione e stimolo sui temi della economia circolare, dell’ecodesign e delle certificazioni ambientali, mentre sono state 118 le aziende complessivamente raggiunte dalle campagne di comunicazione e 5 i progetti di ricerca finalizzati alla riduzione della produzione rifiuti finanziati nel 2022. Quest’anno, inoltre, la Regione ha pubblicato un bando per 10 milioni di euro per progetti nel campo dell’economia circolare: sono arrivate 75 richieste di contributo, al momento in fase di istruttoria.
Ottimi i dati della gestione dei Raee, i Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, con l’obiettivo di incrementarne la raccolta anche per poter recuperare i materiali pregiati. La Regione Emilia-Romagna è al secondo posto in Italia per la raccolta complessiva con circa 33.000 tonnellate raccolte nel 2023, +5,4% rispetto al 2022. Un risultato in controtendenza rispetto all’andamento nazionale, ma su cui occorre continuare a lavorare. Proprio in questa direzione vanno gli incontri di sensibilizzazione che in questi giorni si stanno svolgendo con i rappresentanti delle principali associazioni di categoria del mondo produttivo, in collaborazione con il Centro di Coordinamento Raee.
Proseguono le azioni per diminuire l’incidenza delle plastiche sull’ambiente installando nelle sedi regionali erogatori di acqua, promuovendo attraverso delle Linee guida l’utilizzo di stoviglie lavabili nelle mense scolastiche, nelle strutture ospedaliere e nelle spiagge. Sono 169 invece le feste patrocinate dalla Regione che si sono dichiarate plastic-free. Il 30 maggio scorso, inoltre, è stata approvata la legge regionale 6/2024 sulla vendita di prodotti sfusi e alla spina che ha come obiettivo proprio quello di ridurre la produzione di rifiuti da imballaggio.
Numerose sono state e sono le iniziative attuate per favorire la raccolta dei rifiuti in plastica in ambiente marino, in ambito fluviale e negli spazi pubblici.
Tra il 2022 e il 2023 inoltre sono stati finanziati in totale 97 progetti, per un totale di oltre 2 milioni di euro del Fondo d’Ambito Atersir, che prevedono anche la sostituzione o riduzione dei prodotti in plastica monouso e degli imballaggi.
La Regione sta anche portando avanti un progetto sperimentale sulla raccolta differenziata delle capsule esauste di caffè in plastica, perché si possano trattare per separare imballo e contenuto ai fini del recupero delle singole frazioni.
Il Piano promuove inoltre la massimizzazione del riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione non pericolosi e favorisce la creazione di un mercato di inerti riciclati attraverso il prezziario regionale e la creazione del Market Inerti in Arpae con la finalità di far incontrare offerta con domanda.
Infine, per la prima volta nel 2023, è stata completata per tutto il territorio regionale la pianificazione dei rifiuti portuali: sono circa 30 le tonnellate di rifiuti accidentalmente pescati. Anche per questo sono nate diverse collaborazioni, da quella con l’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po a quelle con associazioni, comuni e gestori del servizio, per sviluppare possibili intese nella gestione dei rifiuti accidentalmente pescati dai pescatori.
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