Oltre un milione di contributi evasi e violazioni della sicurezza: due ditte nei guai
26 Giugno 2024 12:39
Ammontano a oltre un milione e 200mila euro (1.277.633 euro per l’esattezza) in contributi non versati le irregolarità contrattuali accertate dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del lavoro di Piacenza al termine di tutta l’attività di controllo e ispezione a due aziende che operano nella produzione di precompressi in cemento armato.
Oltre ai contributi non versati, alle aziende vengono contestate anche gravi carenze in materia di sicurezza sul lavoro. Nei guai sono finiti i responsabili delle aziende in questione.
le violazioni riscontrate
I militari hanno accertato una lunga serie di violazioni: dalla mancata manutenzione del carro ponte, alla presenza di estintori in numero insufficiente: inoltre, quelli presenti non erano ben segnalati e facilmente raggiungibili.
Riscontrata anche la mancata viabilità per presenza di materiali nei luoghi di lavoro e di passaggio, così come l’assenza di idonea segnaletica verticale e acustica utile ad informare i lavoratori del rischio incendio e pericolo di caduta dall’alto.
E ancora, i responsabili avrebbero omesso di elaborare il piano “emergenza evacuazione”, effettuando allo stesso tempo infedeli registrazioni sul libro unico del lavoro.
denunciati i responsabili
“Oltre al conseguente provvedimento della sospensione dell’attività imprenditoriale per violazioni in materia di sicurezza – si legge in una nota diffusa dai carabinieri – i militari del Nucleo Ispettorato del lavoro hanno denunciato all’autorità giudiziaria il procuratore delegato all’attività della ditta con sede legale in provincia di Teramo, ma con stabilimento di produzione ad Alseno e il titolare di una ditta di costruzione di prefabbricati con sede legale in provincia di Bergamo, ma con produzione nello stesso stabilimento piacentino: a loro sono state comminate sanzioni pari a quasi 60mila euro. I due sono stati sanzionati anche per aver dissimulato contratti di appalto illeciti con distacchi illeciti di lavoratori“.
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