Dalla siccità alle bombe d’acqua: le proposte al tavolo di “Nel Mirino”

28 Giugno 2024 22:45

I cambiamenti climatici stanno alterando drasticamente i modelli meteorologici, portando a periodi di siccità prolungata in alcune regioni e a precipitazioni intense e inondazioni in altre. In un contesto globale dove gli estremi climatici diventano sempre più frequenti e impattanti, l’acqua emerge come un argomento cruciale, oscillando tra le problematiche della siccità e le conseguenze delle grandi piogge.

Nell’ultima puntata stagionale di “Nel mirino”, format d’approfondimento condotto dalla direttrice Nicoletta Bracchi insieme al giornalista Thomas Trenchi, la discussione ha indugiato su una questione di vitale importanza.

gli ospiti della puntata

Si sono confrontati, partendo dalle preoccupazioni e dai danni causati dalle recenti abbondanti precipitazioni, soprattutto in Valdarda e Valnure, Luigi Bisi, presidente Consorzio di Bonifica Piacenza, Filippo Gasparini, presidente Confagricoltura Piacenza, Davide Minardi, già delegato giovani per Coldiretti Piacenza, agricoltore e allevatore di Cortemaggiore, oltre a Laura Chiappa, presidentessa di Legambiente Piacenza.

“serve una programmazione delle opere”

“Abbiamo bisogno – spiega Bisi – di costruire un percorso di mitigazione di quelli che sono gli effetti degli eventi estremi, quindi una serie di opere, la manutenzione costante, ma anche la programmazione delle suddette opere. Nessuno, ci tengo a specificarlo, vuole cementificare e imbruttire il contesto naturale. L’idea di governare gli eventi di piena attraverso la manutenzione del territorio, in particolare dei corsi d’acqua, è fondamentale. Come Consorzio di Bonifica siamo disponibili a prenderci cura di fiumi e reticoli secondari, che non sono di nostra competenza ma della Regione, a fronte di un intervento economico che ce lo consenta”.

“tornare alle risorse locali”

Seduto al suo fianco Filippo Gasparini sposa in toto le tesi del collega: “La diga di Mignano riveste un’importanza determinante grazie alla sua doppia utilità. Non solo funge da baluardo contro le inondazioni ma è anche un prezioso strumento economico. La sua capacità di immagazzinare acqua permette di utilizzarla per vari scopi, inclusa la fornitura di acqua potabile e per usi civili, garantendo un approvvigionamento costante anche in periodi di siccità. Inoltre, la diga crea un ecosistema unico al suo interno, favorendo l’equilibrio ambientale della zona. In un’epoca in cui la globalizzazione spesso sminuisce l’importanza delle risorse locali, è essenziale promuovere un ritorno alle tradizioni e al localismo”.

“cambiare paradigma”

Laura Chiappa ha espresso posizioni abbastanza distanti rispetto ai due ospiti: “Serve un cambio deciso di paradigma nella gestione del territorio. Questo riguarda la gestione dei fiumi che non deve essere fatta dalle grandi opere, che servono dove necessarie. Bisogna restituire i loro spazi ai corsi d’acqua in modo da permettere di allargarsi, dove ancora possibile, nei periodi di piena. Lo si può fare magari trovando accordi con gli agricoltori interessati o ridemanializzando le aree demaniali, date in proprietà o in concessione, per creare lanche e casse di espansione con lo scopo di rallentare la piena”.

“danni all’agricoltura, stagione incerta”

Davide Minardi ha aggiunto: “Riguardo al problema delle recenti piogge posso dire che il sistema diga e prevenzione ha funzionato e fortunatamente abbiamo scongiurato danni peggiori. Quelli all’agricoltura restano, questa stagione incerta sta causando molti disagi alle culture a partire dai grani allettati, ai pomodori, in sofferenza per lo stress idrico e ai fieni che sono stati raccolti in ritardo. Non ci sono molte soluzioni contro le condizioni climatiche particolarmente avverse se non quello di assicurarsi e cercare di salvare il più possibile il proprio raccolto”.

La puntata è disponibile on demand sul sito Teleliberta.tv.

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