Piacenza, domanda abitativa in crescita: “In 10 anni serviranno 3.700 case”
04 Luglio 2024 03:31
Da qui ai prossimi 10 anni a Piacenza sorgeranno circa 2.700 nuovi nuclei famigliari: sommando questo dato al bisogno abitativo pregresso serviranno 3.700 abitazioni.
È questo, in estrema sintesi, il dato principale emerso nel corso dell’incontro “I dati socio-demografici e l’offerta abitativa nel territorio di Piacenza”, ospitato mercoledì 3 luglio all’Auditorium Sant’Ilario e condotto dal direttore editoriale di Libertà Gian Luca Rocco. Insieme a lui, il direttore del Cresme (Centro ricerche economiche sociologiche e di mercato nell’edilizia) Lorenzo Bellicini e l’assessora alla pianificazione per lo sviluppo urbano sostenibile Adriana Fantini, i quali hanno tracciato – sulla base di una complessa ricerca – una panoramica sul mercato immobiliare, sulla domanda abitativa presente e futura e sull’opportunità di investimenti per l’edilizia sociale.
Un evento inserito nell’ambito del percorso partecipato di confronto e dialogo “Condividiamo il Pug” che porterà alla stesura del nuovo Piano urbanistico generale.
a piacenza trend demografico positivo
“Dal 2013 ad oggi l’Italia ha perso un milione e 400mila abitanti” ha spiegato Bellicini. “Piacenza, da questo punto di vista, se la sta cavando bene: è una delle città italiane che è in grado di attrarre popolazione, dall’estero ma soprattutto da altri comuni italiani. Nell’ambito di questo scenario demografico le famiglie saranno destinate a crescere e di conseguenza anche la domanda abitativa si amplierà. Come soddisfare questa richiesta? Il compito spetta alla politica che il Comune deciderà di intraprendere”.
creare abitazioni senza consumare ulteriore suolo
“Il tema è proprio questo” ha aggiunto l’assessora Fantini. “Partire da indagini conoscitive scientifiche per portare all’attenzione della collettività dati di partenza che siano oggettivi. Dopodiché si deve innestare la politica: avendo noi operato scelte precise in merito all’attrattività della città, alla sua capacità di creare lavoro e di rispondere alle esigenze di sicurezza urbana, avremo l’opportunità di creare abitazioni a partire dalla riqualificazione della aree degradate, a partire da un lavoro di densificazione del tessuto urbanizzato per interrompere la dinamica del consumo di suolo che c’è stato nel periodo precedente l’arrivo di questa legge urbanistica.
l’Impegno del pug
“L’esame parte proprio dal tema dell’analisi delle cosiddette micro-città, cioè la presenza quartiere per quartiere dei servizi pubblici già presenti”. Ha quindi proseguito Fantini. “Laddove dovessimo riscontrare un incremento della popolazione, magari accogliendo cittadini che già abitano in città ma che sarà nostro compito trattenere a Piacenza, saranno incrementate le dotazioni pubbliche a loro disposizione”.
il trend demografico nello specifico
Passiamo ai dati emersi nella ricerca: semplificando al massimo l’analisi demografica del comune di Piacenza, nel prossimo ventennio si osserva un andamento in crescita sempre più sostenuta.
Dagli attuali 102.718 residenti (dati 2022), nell’orizzonte decennale la popolazione insediata nel comune passerebbe a 104.221 abitanti e nell’arco di un ventennio giungerebbe a 106.793 unità, con una crescita complessiva stimata di 4.065 abitanti (+4%).
fabbisogno abitativo e offerta abitativa
Nel complesso, la domanda abitativa primaria per il comune di piacenza nel decennio 2023-2032 è valutabile in un totale di 3.608 abitazioni, 361 abitazioni l’anno, pari al 6,3% dello stock abitativo attuale (occupato e non occupato).
Secondo gli ultimi dati del Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni dell’Istat, al 31 dicembre 2021 nel comune di Piacenza si contano 57.533 abitazioni, 47.521 delle quali occupate da residenti e 10.012 non occupate da residenti. Con un tasso di incidenza dello stock abitativo occupato pari all’82,6% del patrimonio residenziale
complessivo, il comune di Piacenza evidenzia un livello di utilizzo del patrimonio abitativo assai elevato.
Per l’intera provincia, infatti, il tasso di occupazione dello stock abitativo scende al 69,5% e anche se il valore dell’intera regione, sebbene salga al 78,2%, resta sempre assai inferiore al valore che caratterizza la città di Piacenza. Per quanto riguarda il titolo di godimento dello stock abitativo occupato, pari nel 2019 ad un totale di 47.359
abitazioni (l’ultimo dato disponibile con questa articolazione), le abitazioni occupate dal proprietario sono risultate 32.476, quelle occupate da un affittuario 12.513 e 2.370 quelle occupate ad altro titolo (usufrutto e altro). Il confronto con i valori caratteristici del territorio di riferimento, quindi, evidenzia la maggiore focalizzazione del mercato abitativo di Piacenza sull’affitto, che rappresenta il 26,4% dello stock abitativo occupato, contro il 20,1% della provincia, il 19,1% della regione ed il 17,5% del nord-est.
Il patrimonio abitativo occupato in proprietà, invece, rappresenta il 68,6% dello stock residenziale complessivo, una quota molto inferiore a quella della provincia e della regione (74,4%), ma ancor di più del valore medio del nord-est (76,8%) e dell’Italia (76,7%).
disagio alloggiativo
Nel tentativo di definire quantitativamente i segmenti di domanda più fragile, si deve necessariamente guardare ai dati del Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni che, con riferimento al 2021, nel comune di Piacenza conta 74 residenti che vivono in campi attrezzati e insediamenti informali, e 56 senza tetto e senza fissa dimora, 43 dei quali italiani e 13 stranieri. In tal modo, si contano complessivamente 130 individui in grave difficoltà alloggiativa che, assumendo una ipotesi aggregativa di 2 abitanti per abitazione, definiscono una domanda da disagio estremo quantificabile in almeno 65 abitazioni.
Trasformazione digitale
Nell’edizione 2023, FPA raggruppa i comuni in base ai livelli combinati dei punteggi ottenuti in “altamente digitali”, “digitali intermedi”, “digitali base”, “in corso di alfabetizzazione digitale”, “in ritardo digitale”. La città di Piacenza risulta tra i comuni digitali base: è al 45° posto (su 108 comuni) per città connesse (reti di connessione e digitalizzazione urbana); al 15° posto per amministrazioni digitali (servizi on line, piattaforme, siti e portali comunali); al 48° posto per comuni aperti (presenza e attività nei social network, open data e app municipali).
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