Bobbio ricorda i 51 anni della sua Repubblica partigiana. “Sarà festa ogni 7 luglio”

08 Luglio 2024 05:30

Foto di Pietro Zangrandi

Bobbio avrà un giorno in più segnato in rosso sul calendario. Sotto il balcone di piazza Santa Chiara dal quale Fausto Cossu nel 1944 gridò ai bobbiesi la nascita della libera repubblica partigiana di Bobbio, il sindaco Roberto Pasquali ha annunciato che ogni 7 luglio, d’ora in poi, sarà celebrato per non dimenticare la prima città del Nord Italia liberata, come annunciò RadioLondra al mondo.

Quasi 300 i presenti alla commemorazione in piazzetta Santa Chiara, voluta da Comune, Anpi, Alpini, e all’inaugurazione della mostra che espone i documenti dei bauli del generale Giuseppe Bellocchio, introdotta dal giornalista Giangiacomo Schiavi, già vicedirettore del Corriere della Sera, il quale ha citato Angelo Del Boca, Norberto Bobbio, Alfonso Gatto, invitando a custodire la memoria.

Il presidente dell’Anpi nazionale Gianfranco Pagliarulo, nel tenere l’orazione, ha sottolineato come “il passato non sia silenzioso, ma parli del presente e del futuro”. E ha aggiunto: “Oggi ritornano i fascismi, i nazismi, perché sono mostri mai sconfitti. A questi opponiamo solidarietà, uguaglianza, pace, democrazia. Quella di Bobbio fu una forma elementare di democrazia sperimentale, seme che contribuì alla Repubblica democratica fondata sul lavoro”.

Si commuove, il presidente dell’Anpi piacentina Romano Repetti, davanti alle più alte cariche civili e militari, quando nel suo intervento ricorda uno ad uno gli undici partigiani bobbiesi trucidati. “Il più anziano aveva 29 anni. Due ne avevano 23. Tra questi c’era Maria Macellari, che aiutava il medico partigiano Carlo Tagliani nell’infermiera di Santo Stefano, cercando medicinali per lui, che potessero curare la gente. Gli altri avevano 19-20 anni. Ricordiamo sempre, ogni giorno, a chi dobbiamo la nostra libertà. Bobbio sia orgogliosa di questa sua storia”.

Poi il corteo in quelle vie del centro che videro i primi ribelli entrare e liberare nella città, per far nascere quella repubblica libera che durò solo 51 giorni ma preparò la strada dopo un inverno di dolore alla liberazione del 3 marzo 1945.

La mostra è aperta fino al 4 agosto, visitabile il sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 18 e la domenica dalle 10.30 alle 12.30, nei locali accanto al municipio in piazza Santa Chiara.

L’ARTICOLO DI ELISA MALACALZA SU LIBERTÀ

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