Caleffi e le identità restituite dopo le ustioni. Commozione al 50esimo “Bisturi doro”

08 Luglio 2024 05:00

Ha operato la campionessa paralimpica Bebe Vio, ha operato l’avvocata di Urbino Lucia Annibali, sfigurata dall’acido nel 2013, ha operato 20mila persone, tra cui anche tanti piacentini. Ma non usa mai il termine “operazione”, né intervento chirurgico: mentre anzi con delicatezza mostra in chiesa, a Mareto, le foto di quei volti restituiti a vita e dignità si ha tutta la sensazione che Edoardo Caleffi, di professione chirurgo e fino allo scorso anno primario del Centro grandi ustionati di Parma, ricostruisca l’identità privata da un incidente, dal crudele destino che colpisce anche i più piccoli, o da atti criminali.

È lui a ricevere il cinquantesimo Bisturi d’Oro, una tradizione voluta da un manipolo di lungimiranti volenterosi tra cui il giornalista di Libertà Gianfranco Scognamiglio nel 1974, quando il premio andò al medico condotto Secondo Miti: “Provo a spiegare con le immagini cosa sia la chirurgia plastica ricostruttiva, per far capire che non esistono patologie, ma persone, le quali a volte devono subire più interventi nel corso della vita per recuperare pelle, nervi, dopo gravi traumi. Come una bambina, che ho conosciuto quando soffriva di una grave angiodisplasia del volto”, spiega Caleffi.

Della Annibali, che l’ex voleva cancellare, Caleffi ha mostrato l’immagine del suo sorriso dopo gli interventi: “Si è guardata allo specchio. Dopo che per un lungo periodo non aveva neppure potuto parlare, tanto erano gravi i danni subiti. Lei ha molto carattere. Ricordo che dopo gli interventi, guardandosi in un volto completamente diverso, disse “Tutto sommato pensavo peggio…””.

Il Bisturi d’Oro, anche quest’anno realizzato dalla maestria dell’orafo ferrierese di fama nazionale Giulio Manfredi, Caleffi lo dedica ai suoi 20mila pazienti, tra i quali, ad esempio, c’è un pescatore piacentino che restò fulminato gravemente dopo aver pescato con una canna a carbonio.

Il tradizionale premio è stata occasione anche per una delle prime uscite pubbliche in fascia tricolore del neo sindaco Marco Paganelli, particolarmente emozionato e commosso nel salutare chi crede ogni anno nel premio, come Stefano Garilli del comitato Pro Bisturi, Giuseppe Chiappelloni e tanti altri.

A celebrare la messa è stato il vicario generale don Giuseppe Basini; ad introdurre la celebrazione e la consegna, invece, è stato Alessandro Sartori, che ha passato poi la parola al presidente dell’Ordine dei medici Mauro Gandolfini, che è promotore del premio insieme al Comune e con il contributo della Banca di Piacenza. Poi il pranzo al ristorante Cacciatori-Morandi.

L’ARTICOLO DI ELISA MALACALZA SU LIBERTÀ

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