Il remix dell’album a distanza di trent’anni e il sogno delle praterie Lakota di Falco Nero

23 Luglio 2024 18:07

Si potrebbero riempire pagine con i racconti del piacentino Roberto Delledonne, meglio conosciuto come Dj “Falco Nero”, fino a scriverne un romanzo ambientato nelle immense praterie del South Dakota, nelle terre dei nativi americani.

Un viaggio scandito a tempo di musica dance e che negli anni ha sorvolato tutto il continente: partendo da Piacenza, tagliando per Milano, poi per tutta Europa, fino ad arrivare negli Stati Uniti: “Quest’anno saranno quarant’anni di carriera – spiega l’artista – Avrò girato circa 10mila discoteche. Ho fatto ballare gente in quasi ogni parte del mondo. Ma le serate più belle sono state quelle nella riserva indiana di Pine Ridge, tra il Sud Dakota e il Nebraska”. 

Il suo nome d’arte – Falco Nero – deriva proprio da quei luoghi: “Il falco è l’animale che protegge e che porta buone nuove. Nella cultura dei pellerossa simboleggia il messaggero. Infatti, nella vita sono un comunicatore. Con le parole, con la musica e con le immagini”. 

dal successo di wakan al remix trent’anni dopo

È proprio dal legame con il popolo Lakota, che il dj piacentino naturalizzato indiano d’America ha sviluppato la propria estetica musicale: “Il nucleo principale della filosofia dei nativi americani viene racchiusa in due parole: Mitakuye Oyasin, che significa la relazione fra noi e Makoce Wakan – la nostra madre terra”. 

Tra i suoi successi, il pregio maggiore lo ha avuto nel 1996 proprio con l’album che riprende questa simbologia: Wakan. “Si tratta di un canto indiano con una base techno. Il messaggio è quello di avere rispetto per la terra, salvaguardarla rimanendo connessi quanto i figli con la madre. Si tratta di un album che mi rispecchia tanto, e che ora, a distanza di circa trent’anni, ho deciso di provare a remixare. Mi sto concentrando su alcuni canti sempre indiani, ma con melodie più lente, quasi d’atmosfera. Di quelle che ti accompagnano e ti rilassano”, spiega il dj pellerossa, definendo il nuovo progetto un “viaggio medicale della mente”, ma senza dimenticare le sue radici musicali: “Ci saranno comunque dentro alcuni pezzi dance”, rassicura.

Un progetto influenzato dalle fasi di vita che si trova a dover affrontare. Ma è con la tenacia e il senso di appartenenza che Roberto “Falco Nero” Delledonne riesce a utilizzare il suo talento musicale per connettersi con la famiglia acquisita, nell’attesa di farvi ritorno. 

© Copyright 2024 Editoriale Libertà