Scienza, ricercatori da Brasile e Sud Africa a Piacenza per studiare il pangenoma

23 Luglio 2024 18:35

Si respira aria internazionale tra le stanze dell’Università Cattolica che da questi giorni è diventata sede del primo laboratorio di ricerca a livello europeo sul pangenoma animale.

Sono 23 i ricercatori che partecipano alla nuova Summer school sulla costruzione e sull’utilizzo del pangenoma. Una grande opportunità per Piacenza e per l’intero ambito scientifico che – secondo Paolo Ajmone Marsan, ordinario di Miglioramento genetico animale nella Facoltà di Scienze Agrarie, alimentari e ambientali – “grazie a questi studi riuscirà a fare uno di quei salti di qualità che ogni tanto accadono nell’ambito della ricerca”.

Cos’è il pangenoma?

Un grande insieme di geni contenuti nel nucleo di ogni cellula. “Pangenoma significa genoma completo, universale – spiega il professore Paolo Ajmone Marsan -. Il pangenome rappresenta il genoma di una specie nella sua interezza con tutta la variabilità che ciò comporta. Noi andiamo a studiare questa variabilità per cercare di identificare i geni utili dal punto di visto economico, della sostenibilità e dell’impatto ambientale”.

“Possiamo utilizzare i marcatori per studiare le malattie genetiche. Negli animali le nuove varianti possono essere associate anche a caratteri di interesse economico, come l’adattamento ai cambiamenti climatici o alla resistenza alle malattie. E questo permette di poter selezionare gli animali migliori” sottolinea il professore, mentre alle sue spalle il gruppo di ricercatori provenienti da Sud Africa, Brasile, e diverse altre parti del mondo lavorano insieme all’interno della Residenza Gasparini.

Dalla identificazione di varianti che migliorano la produzione di latte, riducono la suscettibilità alla mastite e migliorano la longevità, alla selezione di animali che hanno un’impronta ecologica minore, ad esempio, quelli che richiedono meno risorse per crescere o che producono meno emissioni di gas serra. Dalla comprensione dei processi biologici e genetici che governano lo sviluppo, la salute e la riproduzione degli animali allo studio delle varianti genetiche che stanno alla base di certi tratti complessi; dalla conservazione della biodiversità alla protezione delle specie rare.

Questo e molto altro promette il pangenoma dei capi d’allevamento, ovvero la messa a punto di un dataset di dati genomici di capi della stessa specie per confrontarne il genoma, stabilire il ‘core genome’ comune a tutti gli esemplari della stessa specie e il genoma accessorio, intere regioni di DNA e varianti genetiche più o meno rare di interesse e presenti solo in uno o pochi capi di bestiame.

Sono le potenzialità della ricerca scientifica offerte dalla genomica per la salute e il futuro degli allevamenti, emerse in occasione della prima Summer school sulla costruzione e sull’utilizzo del pangenoma di capi dall’allevamento dal titolo “Livestock pangenomics: how to construct and exploit whole genome information”.

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