Un successo la rimozione di un tumore sul paziente con rara anomalia genetica

24 Luglio 2024 18:57

I medici Filippo Banchini, responsabile del percorso diagnostico, e il primario di Chirurgia Patrizio Capelli

Un’équipe multidisciplinare dell’Ausl di Piacenza ha portato a termine con successo un difficilissimo intervento chirurgico. In sala operatoria, al paziente – si tratta di un uomo – è stato rimosso un tumore a livello toracico. Ma ciò che ha reso speciale il caso – al momento la letteratura scientifica internazionale ha descritto soltanto sedici interventi dello stesso genere – è che il paziente è affetto dalla nascita da una rara anomalia congenita, caratterizzata dall’inversione dei principali organi toracici, che si trovano in posizione speculare rispetto alla posizione normale (definita situs solitus).

Cioè, con parole profane e non da addetti ai lavori, ha il cuore a destra, il fegato e lo stomaco a sinistra. Condizione che non incide sulla qualità della vita, normalmente, ma che in un simile accadimento – l’operazione chirurgica – ha avuto il suo peso.
Il team chirurgico ha potuto contare sull’insostituibile apporto dei colleghi dell’area diagnostica, in quanto la delicata operazione di rimozione della massa tumorale andava praticata su un soggetto non comune. Si conta che non via si arrivi a contare un caso di una simile condizione ogni 10mila persone. Se a ciò si aggiunge la complessità dell’operazione in se stessa, ovvero la resezione del tessuto colpito da tumore, si comprende il motivo di tale eccezionalità . E tutto ciò è avvenuto a Piacenza, nell’ospedale cittadino.

L’intervento risale a alcune settimane fa, ma ne è stata fornita notizia soltanto ora per avere la certezza che le condizioni post operatorie del paziente evolvessero nel migliore dei modi. Filippo Banchini, responsabile del Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) riguardante i tumori del colon e del retto, affiancato dal team di professionisti di Chirurgia dell’ospedale di Piacenza guidato da Patrizio Capelli, ha eseguito l’intervento ad altissima complessità sull’uomo affetto da situs viscerum inversus (Svi). Come anticipato, una rara malformazione congenita che provoca l’inversione di posizione degli organi toracici e meno frequentemente anche addominali, come nel caso descritto, per cui gli organi sono disposti in maniera speculare rispetto alla norma: il cuore presenta l’apice rivolto sul lato destro (destrocardia), lo stomaco e la milza si presentano sul lato destro dell’addome e il fegato e la cistifellea sul lato sinistro. Seppur l’inversione di posizione degli organi sia una condizione assolutamente compatibile con una vita normale, può creare estreme difficoltà diagnostiche e di trattamento in particolari condizioni di salute, come per esempio in caso di tumore.

“Sono solo sedici i casi di questo tipo descritti in medicina – racconta il dottor Banchini – e questo dimostra l’alto livello qualitativo della chirurgia del nostro ospedale e la preparazione del team di professionisti che vi opera. Realizzare questo intervento, infatti, è stato un lavoro di rete tra Chirurgia, il team di professionisti di Gastroenterologia del dottor Giovanni Aragona, che ha eseguito l’ecoendoscopia diagnostica e i medici di Radiologia del dottor Emanuele Michieletti.
L’affinamento delle metodiche operative e le tecnologie diagnostiche di ultima generazione ci hanno consentito una precisa ricostruzione tridimensionale dell’anatomia del paziente attraverso la Tac e siamo intervenuti con successo asportando la massa tumorale. Il paziente è già tornato al suo domicilio. La chirurgia delle patologie addominali in pazienti affetti da inversione degli organi è tecnicamente impegnativa e complessa a causa delle variazioni anatomiche tipiche della condizione, ma grazie alla tecnologia di cui possiamo godere e alle capacità tecniche di équipe del team di chirurgia, abbiamo eseguito con successo questo intervento di altissima complessità”.

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