Strage di Vezimo nel 1944: Elisa Malacalza raccoglie le voci dei sopravvissuti
26 Luglio 2024 04:55
È notte 80 anni fa, ma c’è un paese su in Valboreca – si chiama Vezimo, ora Vesimo – che non dorme e danza. È notte 80 anni fa e c’è “Pippo” a “vigilare” le montagne: vede una fiammella, quella di una lanterna, e giù le bombe. È notte 80 anni fa, quella della festa di San Bernardo che è il patrono di Vezimo, e nessuno tra quei monti l’ha più dimenticata.
Da circa vent’anni la giornalista Elisa Malacalza è abituata a dar voce ai nostri Appennini sulle pagine di Libertà: l’eco della strage del 21 agosto 1944 è arrivata fino a lei attraverso i giri strani che fa la storia e da qui è nata l’idea di scrivere un libro. “Volevamo solo ballare. Memorie della strage di Vezimo. 21 agosto 1944” (Officine Gutenberg) si intitola e verrà presentato – con il patrocinio del Comune di Cortebrugnatella – domenica 28 luglio alle 11 in piazza Veneziani, a Marsaglia (o in biblioteca in caso di maltempo): presente l’autrice, che sarà intervistata dal collega Marcello Pollastri, ma anche Alice Lombardelli e Marco Ridella, rispettivamente nipote e figlio di due sopravvissuti alla strage e autori di due interventi raccolti nel libro (nel quale c’è anche una prefazione del giornalista Giangiacomo Schiavi).
“È un libro corale, che raccoglie tante voci, quelle dei sopravvissuti ma anche dei loro familiari e di quelli delle vittime – spiega Malacalza – nella strage sono morte 32 persone: per decenni sono state dimenticate, un po’ perché a Piacenza i bombardamenti avevano fatto centinaia di vittime e un po’ perché Vezimo è un luogo isolato fra le montagne”. Lo era anche allora, ma tante famiglie vi abitavano: oggi resta un’osteria e le persone che tornano in agosto per trascorrere lì un mese di villeggiatura.
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