Campagna del pomodoro nel Piacentino, Coldiretti: “Anno durissimo pieno di insidie”

02 Agosto 2024 17:14

Cambiamenti climatici, eventi estremi che passano da siccità a grandinate, ragnetto rosso e concorrenza sleale. Una campagna che parte piena di insidie. Coldiretti Piacenza fotografa così l’annata 2024 del pomodoro, prodotto simbolo del territorio che purtroppo fa i conti con problematiche pesanti e in particolare con l’andamento climatico che con continue perturbazioni ha condizionato e rallentato tutto il periodo dei trapianti.

RAGNETTO ROSSO NEL PIACENTINO

Se la situazione sul fronte del prezzo sembra finalmente definirsi, seppur su valori che non andranno a ripagare gli sforzi degli agricoltori in tutti questi mesi, alle criticità da affrontare si aggiunge quella degli attacchi del ragnetto rosso, acaro che già da anni crea problemi nel Piacentino.

“Gli sforzi del mondo agricolo per dare continuità a questa coltura– afferma il direttore di Coldiretti Piacenza Roberto Gallizioli – sono notevoli e hanno garantito negli anni un valore altissimo a questa produzione, sotto il piano della qualità, della sicurezza alimentare e della sostenibilità.

pomodoro piacenza: concorrenza sleale

Primati da difendere e valorizzare con una filiera unita, anche di fronte alla problematica delle importazioni che Coldiretti denuncia da decenni”. Per anni l’importazione di concentrato di pomodoro dalla Cina ha rappresentato soprattutto un problema italiano, con distorsione della concorrenza determinata da un prodotto che è arrivato a “pesare”, in termini di prodotto fresco, a seconda delle campagne, dal 10 al 25% della produzione nazionale di pomodoro da industria.

Un mare di pomodoro proveniente da un Paese dove le regole produttive, fitosanitarie, ambientali, etiche non sono quelle italiane ed europee, da territori saliti spesso alla ribalta per lo sfruttamento delle minoranze e dei prigionieri politici.

“Ma nell’ultimo anno – evidenzia il direttore – la situazione è cambiata, con una forte crescita delle importazioni anche nel resto dell’UE. Le proiezioni per il 2023, basate sui dati resi disponibili da Eurostat, dicono che le importazioni, negli altri 26 paesi dell’ UE, sarebbero sostanzialmente raddoppiate. A livello UE – afferma Gallizioli – è pertanto necessario a estendere a tutti i 27 Paesi membri l’obbligo di indicare l’origine del pomodoro (luogo di coltivazione) utilizzato nei derivati, obbligo in vigore in Italia grazie all’azione di Coldiretti, e adottare il principio di reciprocità delle regole UE (economiche, ambientali, etiche) anche per i prodotti importati, bloccando l’ingresso del prodotto che non le rispetta”.

Proprio nell’ottica della trasparenza al consumatore, si inserisce la raccolta firme avviata da Coldiretti al Brennero che mira a chiedere l’estensione dell’etichetta d’origine su tutti gli alimenti in Unione Europea e la revisione del criterio dell’ultima trasformazione del Codice doganale. A Piacenza è possibile firmare in tutte le sedi di Coldiretti Piacenza e al Mercato Coperto di Campagna Amica in via Farnesiana, 17 a Piacenza (nelle giornate di apertura, il martedì, venerdì e sabato. Nel mese di agosto il Mercato Coperto resterà chiuso).

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