Sospeso e senza stipendio per 4 mesi: dipendente comunale lancia una raccolta fondi
03 Agosto 2024 01:51
Resta senza stipendio e lancia una raccolta fondi online: “Ho necessità di garantirmi il minimo vitale per quattro mesi”. È la paradossale situazione che vede protagonista un dipendente comunale di Rivergaro che ha lanciato un appello sulla piattaforma “Go fund me”, utilizzata a livello internazionale per numerose campagne benefiche. La sua vicenda, però, s’intreccia a questioni ben più spinose rispetto alla mera solidarietà: l’addetto, infatti, è stato sospeso dal Comune di Rivergaro, dopo la valutazione della commissione disciplinare della Provincia, per alcune inadempienze segnalate dall’amministrazione. E il provvedimento è stato netto: stop allo stipendio dallo scorso 1° giugno, fino al reintegro in ufficio previsto a partire da ottobre.
Il dipendente comunale prima si è rivolto al sindacato Ugl, e poi si è affidato al web per cercare di raccogliere un po’ di fondi economici per la propria quotidianità: “Questa raccolta – si legge sulla piattaforma virtuale – mi permetterà di galleggiare e far fronte alle spese necessarie per le figlie e il probabile ulteriore supporto legale per i quattro mesi di sospensione dello stipendio. Certo che qualora il giudizio mi risultasse favorevole, tutti i sostenitori verranno rimborsati tempestivamente”. E in un altro passaggio, l’ex responsabile dei lavori pubblici di Rivergaro motiva – a detta sua – il provvedimento del Comune, adducendo a un cortocircuito con le timbrature di ingresso. Stando a quanto appreso da Libertà, non si tratterebbe dell’unico fattore di contestazione da parte dell’amministrazione di Rivergaro.
Di certo, intanto, la raccolta fondi del geometra fa discutere. Il sindaco Andrea Gatti si limita a commentare che “il Comune valuta un’azione per i danni di immagine subiti dall’ente con il testo di presentazione della crowdfunding online”.
Sul fronte opposto, Ugl fa sapere che “la vertenza in cui è coinvolto il nostro iscritto è al vaglio del Tribunale del lavoro di Piacenza, dove è stata fissata la prima udienza in data 13 agosto. Il dipendente si è rivolto alla nostra organizzazione – prosegue il sindacato – a seguito di preesistenti contestazioni e atti di demansionamento. Successivamente è stato da noi chiesto un incontro chiarificatore con finalità conciliative tra le parti, senza comunque ottenere risultati significativi, in quanto l’amministrazione in carica (la giunta Albasi, ndc) al momento della nostra richiesta aveva già inoltrato le contestazioni alla commissione disciplinare provinciale incaricata da convenzione sottoscritta tra il Comune di Rivergaro e la Provincia di Piacenza”. Riguardo l’azzeramento dello stipendio per quattro mesi, Ugl puntualizza “la propria contrarietà a tale irrogazione, gravemente lesiva nei confronti del nostro iscritto, che allo stato è concretamente privo di reddito e di sostentamento minimo vitale. A prescindere dalla fondatezza o infondatezza della contestazione, che verrà esaminata e decisa dall’autorità giudiziaria competente, si ritiene che questa sanzione avrebbe potuto e dovuto essere irrogata non in modo continuativo, ma per alcuni giorni al mese, al fine di consentire al dipendente di percepire almeno una retribuzione tale da permettere il minimo vitale”.
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