Piacenza nel mondo a Morfasso: “Celebrato amore e sacrificio dei nostri emigrati”

16 Agosto 2024 15:11

Storie di coraggio, di sacrifici e di legami profondi. L’associazione Piacenza nel mondo ha scelto il parco di Monte Moria per celebrare il 28esimo incontro delle comunità piacentine all’estero. Una festa emozionante alla quale ogni anno partecipano emigrati di prima, seconda e terza generazione.

Applausi e anche tanta emozione durante le tradizionali premiazioni organizzate all’interno del santuario dedicato alla Madonna del Monte: location scelta non a caso visto che la sua ristrutturazione è stata resa possibile proprio grazie alle donazioni dei morfassini emigrati all’estero. Il sacrificio, l’amore per le proprie radici e la volontà di trasmettere messaggi di pace e di condivisione sono state le linee guida che hanno portato l’associazione Piacenza nel mondo a premiare l’arma dei Carabinieri, il Terzo circolo didattico, Renzo Inzani e Gianfranco Gazzola.

“Il simbolo di questa edizione è la scultura lignea del morfassino Marco Polledri che raffigura l’Ultima cena con Cristo accanto ai suoi discepoli a ricordare proprio il senso della sacralità e il senso del sacrificio dell’allontanamento, dell’incognita e della paura – le parole di Patrizia Bernelich, presidente di Piacenza nel mondo -. Abbiamo voluto dedicare questa importante giornata al sacrificio dei nostri migranti e alla buona volontà delle persone che mettono la vita degli altri al primo posto”.

Sono 28 anni che i piacentini nel mondo si ritrovano insieme nelle loro zone di origine. “Per la seconda volta da quando sono sindaco, il Comune di Morfasso ha avuto il privilegio di accogliere le comunità piacentine nel mondo – ha affermato Paolo Calestani – il nostro paese è protagonista per quanto riguarda le storie di emigrazione, Morfasso conta infatti 1.040 residenti all’estero di cui 640 a Londra. Siamo radicati nel mondo, c’è chi dalle nostre montagne è emigrato in Inghilterra, chi in Francia e chi addirittura in Giappone.

“Grazie a “Piacenza nel mondo” – ha concluso Calestani – abbiamo potuto far rivivere la tradizionale festa dell’emigrante, che fino a quindici anni fa veniva celebrata proprio sul monte Moria, nella stessa data che tra l’altro, è anche festa patronale, San Rocco è patrono di Monastero di Morfasso”.

“Un futuro senza radici o un futuro senza memoria storica è un futuro senza speranza” ha sottolineato Padre Mario Toffari, Direttore dell’ufficio diocesano per la Pastorale dei migranti.

I PREMIATI

Renzo Inzani, nato a Monastero di Morfasso nel 1937, si è trasferito a Londra nel 1959 dove ha avuto successo nel settore della ristorazione, aprendo ristoranti, self-service e coffee bar. Conosce Angela di Rustigazzo di Lugagnano, una ragazza della nostra montagna, che sposerà: avranno due figlie, Milena e Liviana. Sempre legato alla sua terra, sistema con i fratelli la casa paterna di Villa Inzani e la casa di Angela a Rustigazzo dove trascorre le sue ferie estive.

“Una grande felicità ricevere questo premio anche se mi viene da piangere ricordare le difficoltà iniziali appena arrivato a Londra – il ricordo di Inzani -. La famiglia è stata fondamentale e sarò sempre grato ai miei fratelli”.

Gianfranco Gazzola, nato settantatré anni fa in una frazione di Travo, si è trasferito a 17 anni a New York con la famiglia. Nella Grande mela, dopo aver lavorato nel noto ristorante “Laurent” e aver concluso gli studi tecnici, ha vinto un concorso per la città diventando responsabile di diversi settori, da quello dell’acqua a quello dell’inquinamento. Dal 2017, in pensione, trascorre in Val Trebbia otto mesi l’anno.

“Non ho mai perso una partita del Piacenza calcio, sono un grande tifoso e la lontananza non ha mai saputo frenare la passione per il Piace e l’amore per le colline dove sono nato – le parole di Gazzola -. Amo profondamente la Val Trebbia e ho trasferito questo sentimento anche a mio figlio Carlo che un giorno vorrebbe trasferirsi qui in Italia”.

Con Inzani e Gazzola premiate anche l’arma dei Carabinieri per il servizio di difesa del cittadino garantita in ogni parte del mondo, e il Terzo Circolo Didattico per aver gettato un ponte con la scuola primaria di Nogent sur Marne. “Un messaggio di pace universale esportato attraverso le voci dei nostri bambini che sono stati i protagonisti di un video nel quale si può ascoltare una canzone dedicata al tema della pace con, in sottofondo, le immagini della nostra città” ha spiegato l’insegnante Raffaella Fellegara.

© Copyright 2024 Editoriale Libertà