Vigoleno rivive l’epopea degli Orsanti e del domatore Faimali
20 Agosto 2024 02:30
Francia. Era destinato a diventare uno dei più famosi domatori di leoni d’Europa. Upilio (o Opilio) Faimali è la punta di diamante degli ammaestratori girovaghi detti Orsanti perché molti degli animali ammaestrati erano orsi del nostro Appennino, oltre a scimmiette e a belve esotiche. Gli emigrati dalle colline piacentine e parmensi dell’800 erano per lo più circensi.
Upilio ammaestrava scimmie, lupi, iene. Le scimmiette le vestiva de generali e le metteva in sella ad un cane Terranova. Girò Polonia e Ungheria con quel numero. Poi si mise a catturare fiere in Africa e divenne uno dei domatori più celebri d’Europa.
Le gesta di Faimali sono state rievocate sabato 17 agosto con un evento organizzato dalla Pro Loco di Vigoleno, a cui ha eccezionalmente preso parte un probabile discendente, Antonio Faimali con il suo nipotino Enrico di cinque anni.
“I Faimali vengono tutti da Gropparello, terra di emigrazione – racconta Antonio classe ‘52, che oggi vive a Piacenza – Erano almeno tre ceppi. Io ho mamma che di cognome faceva Faimali, papà che era un Faimali (ma non erano parenti diretti) e vengo dai Faimali di Gropparello. Non posso essere certo di essere discendente diretto di Upilio. Ma mio padre Giuseppe mi raccontava spesso che un nostro avo ipnotizzava i leoni. Io allora ero bimbo e pensavo fosse una favola”.
“Lo sguardo del domatore: la favola di Upilio Faimali” è stata narrata nella piazza della fontana di Vigoleno da Silvio Mezzadri di Ortocolto Aps. I bambini hanno incontrato anche l’asinella Beatrice e la cagnolina Shira de La Collina dei Ciuchini e ammirato gli spettacoli di fuoco delle cavallerizze Giulia Ferrari e Ophelie Gregoire di “Cergallina Horses Asd” in sella a Lilly e Lucy.
Visitabili anche il Museo degli Orsanti di Vigoleno e la mostra delle incisioni di Manet all’oratorio, sulla cui facciata sono state proiettate immagini a cura di Lorenzo Davighi.
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