Elisa, cinque anni dopo. Un documentario di Telelibertà, “Per dire a tutte attente”

25 Agosto 2024 02:30

La fiaccolata di 500 persone che partì da Borgotrebbia per chiedere aiuto per Elisa. Poche ore dopo venne trovato il suo corpo

Cinque anni senza Elisa sono una fatica mostruosa, una lotta quotidiana agli attacchi di panico, all’insonnia, al rumoreggiare costante e continuo dei pensieri più neri («Com’è stato possibile?»), per chi vorrebbe solo tornare a quella mattina, a Borgotrebbia, quando lei esattamente cinque anni fa – 25 agosto, era verso mezzogiorno – è uscita di casa dopo l’assillo di quei messaggi di Massimo Sebastiani con il quale doveva andare a lavorare nei campi a Carpaneto – “Taty”, “Taty”, “Taty” – e non è più tornata, strangolata nel pollaio. I segnali: c’erano, ma li si è visti solo dopo, quando era tardi.

Negli ultimi mesi il regista Gianfranco Di Silvestro è tornato in quei luoghi e alla ricerca di quei segnali, per una produzione interamente realizzata da Telelibertà dedicata a Elisa Pomarelli: le due puntate del documentario saranno disponibili entro la fine dell’anno, all’interno di un nuovo format televisivo.

Per parlare di Elisa, e per fare in modo che il parlare di lei sia di monito a tante, allo stare attente a quelle trappole che ci si aprono sotto i piedi all’improvviso, il microfono ha registrato la voce commossa di Debora Pomarelli, sorella di Eli, e dell’amica di una vita Arianna Belforti; intervengono anche rappresentanti dell’Arma, l’avvocato Mauro Pontini, lo psicoterapeuta Marco Murgia, i giornalisti di Libertà e Telelibertà Nicoletta Marenghi, Paolo Marino, Marcello Pollastri per ricostruire anche la cronaca di un processo che nella cronaca degli orrori di quell’anno finì per scorrere parallelo a quello di DamiaElAssali, a Borgonovo, il cui marito Abdelkrim Foukahi fu però condannato all’ergastolo, il giorno in cui Massimo Sebastiani venne condannato invece a 20 anni perché non era il marito, non era il fidanzato, ma era “solo” l’amico.

“La sorella di Elisa, Debora, al telefono mi ha chiesto a febbraio “Ma perché lo vuoi fare?”. Io ho risposto che forse potevamo trasmettere un messaggio alle donne, a tutte, quello di stare attente, di non dire “tanto lui non lo farà mai”. Forse, grazie alla testimonianza di coraggio di persone come Debora, potremo salvare una vita. Anche se non lo sapremo mai”, spiega il regista Di Silvestro.

Hanno lavorato al documentario, che sarà disponibile entro la fine dell’anno su Telelibertà, Sara Groppi, Davide Franchini, Alessandra Colpo. Le musiche sono state interamente composte da Morgan Soares. Il trailer sarà proiettato al Femme Fest il 6 settembre alle 20.30 a Spazio 4.

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