Premio “Piacentino dell’anno 2024” a Lipeti e Malgioglio: “Solidarietà in silenzio”

25 Agosto 2024 16:26

Ieri sera, sabato 24 agosto si è svolta la consegna del premio “Piacentino dell’anno 2024“, a conclusione della rassegna letteraria del Festival della Letteratura.
Quest’anno il riconoscimento è stato consegnato a due piacentini che si prodigano da anni per gli ultimi, con una particolare attenzione ai disabili: la dottoressa Francesca Lipeti, medico missionario in Kenya dal 1994, e ad Astutillo Malgioglio, ex-calciatore che segue da volontario ragazzi distrofici nelle terapie.

“Si dice che la solidarietà andrebbe fatta in silenzio – ha detto Daniela Gentili, titolare di Edizioni Pontegobbo – e i premiati di quest’anno lo hanno fatto. La speranza è che da questa sera anche tutti noi possiamo guardare oltre la nostra realtà per imparare qualcosa”. Sul palco a consegnare i premi anche Roberto Pasquali, sindaco del comune di Bobbio: ”Quest’anno non potevamo scegliere persone migliori per questo riconoscimento” ha commentato.

La serata ha avuto la conduzione del già direttore di Libertà Gaetano Rizzuto, che ha ripercorso le tappe più importanti del percorso di solidarietà dei premiati. Sul palco sono intervenuti anche Maria Giovanna Troglio, amica e membro dell’associazione a sostegno di Lipeti “L’albero di Yoshua”, e Pietro Visconti direttore di Libertà e compagno delle elementari di Malgioglio, che hanno raccontato la giovinezza dei due “Piacentini dell’anno”. Non è mancato l’intrattenimento musicale a cura del “Turdeira acoustic duo” costituito da Margherita Armani alla voce e Michele Raggi alla chitarra, che hanno interpretato brani nello spirito della serata.

“Lo dedico alla mia famiglia allargata – ha detto la dottoressa Lipeti – Abba padre, sempre accanto a me nei momenti bui, a mio papà, alla mia mamma, ai miei fratelli e ai miei bambini a Ilbissil”.

“Mi sento molto fortunato – ha commentato invece Malgioglio – perché i miei bambini mi hanno insegnato tantissimo. Non sono gli ultimi come molti pensano, ma sono loro a fare girare il mondo, che non esisterebbe senza di loro”.

 

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