Videomapping, musica e candele: in cento sulla Pietra Perduca – FOTOGALLERY
02 Settembre 2024 16:26
Evento suggestivo sulla Pietra Perduca di Piacenza, con oltre cento spettatori. Il primo “candlelight” del nostro territorio, organizzato dal Rotary Club Valli Nure e Trebbia – Distretto 2050, ha creato un’atmosfera magica grazie all’idea di Christian Sartori, neopresidente del club.
Con il poeta e drammaturgo Edoardo Callegari, il Rotary Club Valli Nure e Trebbia ha vita a una performance che ha unito la poesia, la musica e la bellezza mistica della natura. Callegari, autore dei testi, è stato affiancato dalla voce recitante di Carolina Migli Bateson, dal violoncello di Chiara Pavesi e dalla chitarra classica di Filippo Carolfi, per offrire al pubblico una duplice riscrittura del Cantico dei Cantici, insieme a un inno dedicato al nostro Appennino.
La serata è iniziata con l’interpretazione del Cantico dei Cantici lungo il sentiero che conduce alla chiesa di Sant’Anna, incastonata nella roccia della Perduca. L’evento ha raggiunto il suo culmine di fronte alla facciata della chiesa, dove le immagini in videomapping, realizzate dalla ditta Inside e curate da Davide Morelli di Polylight, hanno aggiunto un tocco dal forte impatto visivo.
Accompagnati dalle note di Arvo Pärt, gli spettatori hanno potuto immergersi in un’esperienza sensoriale unica, in cui l’amore umano, reinterpretato attraverso le parole di Paul Celan e Callegari, è stato elevato a una dimensione spirituale. In un secondo momento, Callegari ha offerto una personale interpretazione del Cantico attraverso le parole della Sulamita, il cui amore, pur attraversando la notte oscura dell’anima, giunge a una nuova scrittura delle beatitudini, simile a un discorso della montagna che si potrebbe immaginare pronunciato sulle rocce circostanti.
La serata è proseguita con la musica di Bach e una composizione di Gabriel Fauré, che hanno accompagnato gli spettatori lungo un sentiero illuminato da candele fino alla chiesa di Sant’Anna. Qui, il videomapping ha offerto una proiezione suggestiva, mentre la voce di Callegari ha intonato una lode all’Appennino.
Al termine delle performance, il pubblico è stato accolto nella piccola chiesa, dove Manuel Ferrari, direttore dei beni culturali della Diocesi, ha illustrato la storia millenaria del tempio, dalle sue radici celtiche alla devozione romana, passando per San Colombano fino ad arrivare ai preziosi affreschi tardo medievali conservati al suo interno. La serata si è conclusa con la benedizione di monsignor Adriano Cevolotto, vescovo di Piacenza e Bobbio.
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