Protesta contro il lockdown, assolti Cristian Lertora e Manuel Radaelli
04 Settembre 2024 08:41
Cristian Lertora e Manuel Radaelli assolti dall’accusa di aver organizzato un corteo non autorizzato come forma di protesta contro il lockdown e le chiusure di locali pubblici e palestre durante la pandemia. Sui fatti accaduti il 3 novembre del 2020, ieri pomeriggio il giudice Ivan Borasi ha pronunciato una sentenza di assoluzione per “non aver commesso il fatto”. La decisione è stata salutata con soddisfazione dagli imputati e dai loro difensori.
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“Avrei potuto finire questa storia pagando un’ammenda di 450 euro, invece sono andato avanti convinto di non aver violato la legge. Direi che la decisione del giudice mi ha dato ragione”. Queste le parole a caldo di Lertora, all’epoca presidente Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi), passato successivamente alla guida di Fiepet (associazione che fa capo a Confesercenti). Era stato indagato perché sua era stata la richiesta alla questura di organizzare una manifestazione statica sul Facsal.
Radaelli, presidente di Rete Case Popolari, rimane agguerrito. “Sono molto soddisfatto dell’assoluzione – dice -. Il modo di agire nelle manifestazioni contro i lockdown non era certamente un pericolo per nessuno, ma un modo per dissentire contro assurdi provvedimenti restrittivi che, come abbiamo visto, non avevano alcuna base scientifico- sanitaria. Un procedimento nato in un periodo di sofferenza e di profonda difficoltà per tutti, che mi auguro sia definitivamente concluso e non possa più ripetersi”.
All’epoca venne indagato anche Daniele Bavagnoli, titolare della palestra Acrobatic. Ottenuta la “messa alla prova”, che consente di chiudere i conti con la giustizia attraverso lavori di pubblica utilità, nel gennaio scorso (concluso positivamente il percorso) è stata pronunciata una sentenza di non luogo a procedere.
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