Tumori: in regione sopravvivenza al 65%, ma aumentano casi tra i giovani
06 Settembre 2024 12:20
In Emilia Romagna si muore meno di tumore. Stando ai dati riportati dalla Regione, per i malati oncologici ci sarebbe una percentuale di sopravvivenza a cinque anni maggiore rispetto a quella nazionale: il 65% contro il 54% negli uomini e il 69% contro il 63% nelle donne.
Lo dicono i dati del registro regionale tumori, che fotografano la situazione del quinquennio 2016-2020 (ultimi dati disponibili in base alla latenza temporale prevista nella raccolta), presentati oggi – 6 settembre – in conferenza stampa a Bologna a poco più di un anno dalla messa online, nel luglio 2023, del portale.
Risultati molto positivi, che la Regione vuole ulteriormente rafforzare e migliorare, a partire dalla prevenzione: dal 2025, infatti, lo screening per il cancro del colon-retto sarà esteso, sempre gratuitamente, alla fascia d’età 70-74 anni.
aumenta l’incidenza tra i giovani
Quanto ai tumori nei giovani, diversi studi internazionali hanno rilevato aumenti di incidenza negli under 50, che hanno nell’obesità uno dei fattori di rischio primari; al momento, da prime analisi esplorative, questo problema assume dimensioni molto limitate in Emilia Romagna, ma nei prossimi mesi saranno realizzate analisi statistiche approfondite.
tassi d’incidenza e mortalitÀ in calo
In Emilia-Romagna, al netto dell’invecchiamento della popolazione, i tassi totali d’incidenza e mortalità da cancro sono entrambi in riduzione, sia fra gli uomini che fra le donne, da oltre vent’anni. Aumenta, inoltre, la sopravvivenza per tutti i tumori maligni, compresi quelli più aggressivi, grazie ai progressi compiuti nella diagnosi e nella terapia. Altra parte del merito va alle numerose campagne di promozione della salute che nel tempo hanno inciso positivamente anche rispetto al dato nazionale.
I risultati sono evidenti per i tumori al colon-retto, al collo dell’utero e alla mammella: gli screening gratuiti offerti dal servizio sanitario regionale hanno contribuito all’aumento della sopravvivenza, grazie alla diagnosi della malattia effettuata a stadi più precoci. Ad esempio, l’incidenza del cancro colo-rettale è diminuita di circa il 50% sia per gli uomini sia per le donne proprio grazie al programma di screening, che ora verrà esteso per coinvolgere una platea sempre più ampia.
I tumori in Emilia Romagna
Nella nostra regione, nel periodo 2016-2020, prostata (20% incidenza, 3.190 casi), polmone (13.5%, 2.156 casi) e colon-retto (11%, 1.758 casi) sono i primi tre tumori più diffusi tra gli uomini, mentre mammella (30.9%, 4.644 casi), colon-retto (11%, 1.590 casi) e polmone (8.6%, 1.291 casi) sono quelli più diffusi tra le donne. La sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è negli uomini del 98% per il tumore al testicolo, del 96% per quello alla tiroide e del 95% per il melanoma cutaneo. Nelle donne, invece, 98% per il tumore alla tiroide, 95% per il melanoma cutaneo e 92% per il tumore alla mammella.
Complessivamente, in Emilia Romagna sono pochi i tumori la cui incidenza è in aumento, e le leucemie sono in calo. Tra gli uomini, ad esempio, diminuiscono i tumori alla cavità orale, allo stomaco, al colon-retto, al fegato e al polmone, mentre aumentano quelli al testicolo e il melanoma cutaneo. Stabili quelli all’esofago, pancreas e rene-vie urinarie. Tra le donne, diminuisce il cancro allo stomaco, colon-retto e fegato, mentre aumenta quello al pancreas, al polmone e il melanoma cutaneo. Stabili quelli alla mammella, al collo dell’utero e all’esofago.
la prevenzione si amplia
In Emilia Romagna la prevenzione si amplia. La Regione ha identificato, tra le linee strategiche in coerenza con i contenuti del Piano Oncologico Nazionale (Pon) 2023-27, l’ampliamento del programma di screening del colon-retto alla fascia di età 70-74 anni, sostenuto anche dalle Raccomandazioni del Consiglio dell’Unione Europea (2022/0290 Nle) e dal Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025, che indicano come popolazione target la fascia 50-74 anni.
La Regione è stata la prima in Italia ad estendere, già dal 2010, lo screening mammografico dalla fascia 50-69 anni alla fascia 45-74 anni, ora i tempi sono maturi per estendere anche lo screening del colon-retto, importante a maggior ragione alla luce dell’aumento della speranza di vita.
tumore al colon-retto
Il tumore del colon-retto è al secondo posto sia in termini di incidenza che di mortalità, tra le cause oncologiche di malattia e di morte in Italia, con circa 48.100 nuove diagnosi stimate nel 2022 (uomini 26.000; donne 22.100). In Emilia-Romagna i nuovi casi di tumore del colon-retto e ano diagnosticati nel 2018 sono stati 3.338, pari al 10,9% del totale dei nuovi casi di tumore diagnosticati nell’anno (dati Registro Tumori dell’Emilia-Romagna). Nella fascia di età over 70 anni, rispetto alla fascia 50-69, l’incidenza di questa patologia è ancor più frequente.
Lo screening colorettale ha dimostrato un ruolo centrale nel contrastare questa patologia: in regione l’introduzione del programma di screening del colon-retto ha consentito tra gli aderenti un calo significativo di incidenza e di mortalità sia negli uomini (rispettivamente -33% e -65%) che nelle donne (-21% e -54%). Purtroppo, quasi la metà della popolazione non usufruisce regolarmente di questa opportunità di prevenzione gratuita ed efficace.
A partire dal prossimo anno inizierà la graduale estensione dell’invito a screening per effettuare il test del sangue occulto nelle feci alle persone di età compresa tra i 70 e i 74 anni. Si partirà nel 2025 proseguendo l’invito per i nati nel 1955 che nel corso dell’anno compiranno i 70 anni, in continuità con la cadenza biennale dall’ultimo test eseguito o invito ricevuto, e contemporaneamente sarà invitata l’intera coorte dei nati nel 1951 che compiranno i 74 anni e che avranno così l’opportunità di eseguire un ulteriore screening prima di uscire dalla popolazione target.
Nel 2026 si aggiungeranno altre due coorti da invitare: quella del 1956 e del 1952, proseguendo così fino al 2028, quando i 70-74enni saranno tutti compresi nella chiamata di screening. In questo modo verrà offerto almeno un ulteriore invito a effettuare lo screening a tutte le coorti che nel 2025 compiranno tra i 70 e i 74 anni.
Chiunque è in fascia di età tra i 50 e 69 anni, residente o domiciliato assistito in Emilia-Romagna, anche se non ha aderito precedentemente, può contattare il centro screening della propria Ausl e chiedere di effettuare il test del sangue occulto nelle feci, che è offerto gratuitamente ogni due anni.
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