Il fronte anti-parcheggio: “Cosa succederà quando le ruspe urteranno i reperti?”
07 Settembre 2024 11:54
“Oggi non è ancora chiaro quale sia la strategia dell’amministrazione comunale per tutelare eventuali ritrovamenti”. Lo denuncia Manrico Bissi, presidente dell’associazione culturale Archistorica, rispetto al progetto del parcheggio interrato in piazza Cittadella a Piacenza. “Cosa succederà quando le ruspe urteranno per la prima volta il muro di un edificio storico? Verrà fermato il cantiere? Verranno ridotti i posti auto? Questa sera volevamo solo dialogare e spiace vedere che non è venuto nemmeno un rappresentante della maggioranza”.
A Palazzo Ghizzoni-Nasalli, dove ieri sera si è svolto l’incontro “Memorie dal sottosuolo: Piazza Cittadella”, il fronte anti-parcheggio si è ritrovato compatto per ribadire la propria perplessità di fronte al progetto: una platea di almeno 150 persone. “Accomunati da una diffusa coscienza civica più che da una contrarietà a priori”, ribadisce Bissi, commentando lo “sfratto” subito dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, nella cui sede l’incontro era inizialmente previsto prima che l’autorizzazione venisse revocata lunedì dallo stesso ente di via Sant’Eufemia per “presunta faziosità politica”.
Sotto il manto di calpestio di Piazza Cittadella, concepita come piazza d’arme e non come luogo d’incontro, si rischia quindi di trovare una stratificazione ricchissima “di edifici antichi che dall’età romana fino all’avvento dei Visconti si sono sommati e stratificati gli uni sugli altri”. “Parliamoci chiaro”, continua Bissi, “non ci aspettiamo di trovare il Sacro Graal, ma già i ritrovamenti antecedenti al 2000 nei paraggi dell’area, e direttamente limitrofi all’area di scavo, testimoniano la presenza di diversi reperti”.
Del 1981, per l’architetto, il ritrovamento più interessante: nel cortile della Scuola Mazzini durante alcuni lavori, vennero rinvenuti una fornace, pavimenti in mosaico di una domus romana, poi fondi di capanne e tombe di epoca longobarda e, più vicino alla superficie, le fondamenta di una chiesa altomedievale. “Una ricchezza di attività antropica incredibile, a solo 20 passi contati dall’area che sarà interessata allo scavo”.
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