“Regali” in cambio di certificazioni per la sicurezza: 16 indagati

18 Settembre 2024 12:16

Sedici decreti di perquisizione nelle province di Piacenza, Parma, Lodi e Pavia, sono stati eseguiti dalla Polizia di Stato di Piacenza, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, al termine di una articolata indagine, a carico di dipendenti pubblici, imprenditori e liberi professionisti, indagati a vario titolo per i gravi reati di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, concussione e falso in atto pubblico.

L’indagine concerne in particolare le condotte di alcuni dipendenti del Dipartimento di Sanità Pubblica – Impiantistica ed Antinfortunistica dell’Asl di Piacenza che, affiancati da alcuni liberi professionisti, agirebbero dietro ricompensa per fornire certificazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e per agevolare gli imprenditori nella risoluzione di problematiche inerenti agli infortuni sul lavoro occorsi nelle loro aziende.

l’avvio delle indagini

L’indagine è partita nell’estate del 2023, in occasione di un’attività dei poliziotti delle volanti unitamente ad operatori della Medicina del Lavoro dell’Asl, intervenuti presso un’officina per riparazioni, per un grave infortunio sul lavoro subito da un dipendente.
Al momento dell’intervento, gli agenti avevano riscontrato che l’azienda aveva già ripristinato lo stato dei luoghi, impedendo quindi di approfondire gli accertamenti.

L’autorità giudiziaria, considerando dubbio lo scenario riscontrato dalle forze intervenute, ha coinvolto quindi la Squadra Mobile per ricostruire la vicenda, e le indagini sulla dinamica dell’incidente hanno permesso di scoprire che l’imprenditore si era rivolto ad un libero professionista per poter risolvere le problematiche insorte dopo l’infortunio occorso nell’azienda.

E’ così emersa la la figura di un terzo soggetto, un dipendente dell’Asl che si occupava proprio degli infortuni sul lavoro, che avrebbe potuto aiutarlo ad uscire dalla vicenda, il cui aiuto però sarebbe stato costoso, in quanto avrebbe preteso in cambio e per anni diverse regalie. Tale contatto del libero professionista alla Asl avrebbe già in passato aiutato altre persone, ma avrebbe preteso un compenso anche per il mero interessamento.

“condotta contraria ai doveri d’ufficio”

“Visti i gravi elementi emersi, attraverso la successiva indagine, svolta anche con intercettazioni telefoniche, è stata ampiamente documentata la costante condotta contraria ai doveri d’ufficio in primis proprio di quel dipendente pubblico del Dipartimento di Sanità Pubblica – Impiantistica ed Antinfortunistica dell’A.U.S.L. piacentina – si legge nel comunicato della Questura di Piacenza -, divenuto negli anni punto di riferimento di alcune medio-piccole imprese nell’ambito dell’infortunistica sul lavoro e per la certificazione di impianti, mercificando in maniera reiterata la funzione pubblica esercitata per ottenere un compenso, consistente in regalie di diversa natura come bottiglie di vino pregiate o biglietti per partite di calcio di serie A in Lombardia ed Emilia-Romagna”.

Sono stati individuati inoltre altri dipendenti pubblici coinvolti nelle pratiche illegali del primo dipendente indagato, per i quali sono in corso approfondimenti sulla natura ed entità del coinvolgimento.

L’autorità giudiziaria ha quindi delegato la perquisizione personale e locale dei 16 indagati nel procedimento, e anche dei loro uffici e delle loro aziende. Le perquisizioni sono state svolte nella mattinata di mercoledì 18 settembre dalla Squadra Mobile di Piacenza, e dalle Squadre Mobili di Pavia, Parma e Lodi, coinvolgendo anche altri operatori di Polizia della Questura di Piacenza per un totale di più di 50 operatori.

LA NOTA DELL’AZIENDA SANITARIA

In riferimento all’operazione odierna della Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Piacenza, l’Azienda Usl di Piacenza si è messa a disposizione della magistratura per i necessari accertamenti, assicurando piena collaborazione per le verifiche dei fatti contestati.

 

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