Nuovo consiglio provinciale: 5 eletti di centrodestra, 5 di centrosinistra. Affluenza 82%

29 Settembre 2024 21:58

Fotoservizio Elisa Malacalza

Cinque al centrodestra e cinque al centrosinistra. Un consiglio provinciale bipartisan. Alle 21.15 dal seggio dell’Isii Marconi sono usciti gli scrutatori e i rappresentanti di lista dati alla mano: entrano nel parlamentino di corso Garibaldi Sergio Ferri, Nadia Pompini, Gabriele Scagnelli, Patrizia Calza, Roberta Valla, per il centrosinistra; per il centrodestra, Franco Albertini, Jonathan Papamarenghi, Paola Galvani, Massimiliano Morganti, Federico Bonini.

Il consiglio, che è completamente a costo zero, resterà in carica due anni, e sarà la “casa dei Comuni”, con 1.200 chilometri di strade, oltre 400 ponti e 78 scuole, insieme alla presidente Monica Patelli.

L’affluenza è stata dell’82,16 per cento, più bassa nella fascia meno popolosa (in 26 qui sono stati a casa), dal momento che i Comuni più piccoli “pesano” meno rispetto a quelli più abitati, nonostante solo 4 Comuni su 46 nel Piacentino superino i 10.000 abitanti.

La sindaca di Gragnano Calza è l’unica riconferma nel centrosinistra in quel consiglio dove è stata eletta praticamente ininterrottamente dal 1999; mentre nel centrodestra l’unico nuovo ingresso è quello dell’ex sindaco di Lugagnano Papamarenghi, oggi in consiglio a Palazzo Mercanti.

Ci sono casi paradossali. Come quello della sindaca di Sarmato ed ex consigliera provinciale Claudia Ferrari, che è stata votata da 47 amministratori (la più votata nel centrosinistra guardando al dato puramente numerico), ma quei 47 elettori non arrivano da comuni sufficientemente popolosi. L’eletto Sergio Ferri prende 12 voti, ma attinge nel suo bacino di preferenze soprattutto dalla città: e quei 12 voti diventano così oltre 7mila in termini ponderati.

A livello geografico: la Valtrebbia conta su ben 5 eletti, due sono espressione della città, uno di Valtidone, due di Valdarda.

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