Niente stipendi, sciopero a Settima. Hamid: “Non posso assistere mio padre malato”
03 Ottobre 2024 14:01
C’è chi non è potuto rientrare nel suo Paese di origine per assistere il padre malato, chi rischia di perdere la casa perché non riesce a pagare il mutuo, chi fatica a pagare le tasse e chi non può neanche fare la spesa per la propria famiglia.
Grande preoccupazione e altrettanta delusione negli occhi e nelle parole dei sedici lavoratori – chi assunto a tempo indeterminato e chi, con contratto stagionale – di “Terre di San Giorgio”, azienda di trasformazione del pomodoro attiva nella zona industriale di Settima, nel comune di Gossolengo. Sedici lavoratori che da più di una settimana stanno scioperando davanti allo stabilimento lamentando di aver lavorato per oltre due mesi senza ricevere né stipendi né quattordicesima.
“Senza stipendi non posso assistere mio padre malato”
Tra di loro c’è anche Hamid Chaachoui che pur avendo già versato la caparra per l’acquisto del biglietto per la nave che lo avrebbe riportato in Marocco per assistere il padre malato, ha dovuto rinunciare non avendo il denaro necessario per pagare l’intero importo. “Il datore per giorni ha continuato a ripetermi che mi avrebbe pagato, io ho aspettato, mi fidavo e invece non ho ricevuto niente – le parole di Hamid -. Sono due mesi che lavoro anche 16 ore al giorno e oltre a non ricevere alcun stipendio ho perso anche i soldi della caparra. Non so cosa fare”.
Cgil: “Il datore batta un colpo”
Diverse le storie di disperazione emerse durante lo sciopero. “Queste persone hanno continuato a lavorare per settimane per non lasciare deperire gli ultimi carichi di pomodoro, nonostante non venissero pagate da oltre due mesi – rimarca Fiorenzo Molinari, segretario generale Flai Cgil Piacenza al fianco dei lavoratori -. Adesso però è necessario un segnale da parte del datore. Qui c’è gente che non riesce a pagare mutui e tasse”.
Quale sarà il prossimo passo? “Lo sciopero continua – risponde Molinari -. Dal punto di vista legale proveremo tutti i modi per ricevere gli stipendi e le quattordicesime in arretrato. Chiederemo un intervento anche dell’ispettorato del lavoro e nel frattempo auspichiamo almeno nella cassa integrazione”.
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