Pliocenica 2024: a Castell’Arquato excursus paleontologico e Albo d’Oro

03 Ottobre 2024 02:00

L’edizione 2024 di Pliocenica, organizzata al Palazzo del Podestà di Castell’Arquato domenica 29 settembre, ha sì presentato un excursus paleontologico, ma soprattutto ha raccolto novità. Un elenco ben più breve dei secoli stratificati nei fossili, ma fresco come la loro riscoperta.

La prima: volti da oltreconfine. Quelli di Tobias Eberle, sindaco di Solnhofen, un “borgo con poco meno di duemila abitanti sorto lungo il fiume Altmühl”, e di Valentina Rosina, direttrice del Müller-Museum Solnhofen con il quale il museo geologico G. Cortesi è gemellato.

La seconda: uno scambio di doni tanto simbolico quanto sentito. E se il sindaco tedesco è tornato a casa un libro dedicato alle valli piacentine, il Comune di Castell’Arquato, rappresentato dall’assessore al bilancio Romina Sirosi ha ricevuto un calco fossile tipico di Solnhofen: “L’Amministrazione si è da subito adoperata per la conservazione dei nostri monumenti: sono in corso i lavori di restauro del Palazzo del Podestà, è stata illuminata la Rocca ed ora abbiamo partecipato ad un bando per la ristrutturazione del Museo Geologico”, dichiara.

La terza: lieto fine. Il grato sollievo di Carlo Francou, appassionato direttore del Museo Cortesi, che verrà coadiuvato nella “gestione delle attività del museo, a cominciare dalle burocratiche ma anche paleontologiche dal professore Andrea Santi, coordinatore degli insegnanti di scienze al liceo Mattei di Fiorenzuola d’Arda, e da Alessandro Freschi per la parte scientifica”.

Al termine, la consegna ufficiale dell’Albo d’Oro del Museo geologico: il primo a Giancarlo Lusignani, arquatese e geologo che nei primi anni Sessanta, ancora studente di geologia all’Università di Parma, collaborò all’allestimento del museo geologico nella prima sede ospitata nel Torrione Farnese con l’allora direttore Leonida Coggi. Il secondo al paleontologo Piero Damarco, che da anni si occupa delle faune fossili.

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