Addio alle scuole di Prato Ottesola. “Va pensiero”, il ricordo degli alunni
04 Ottobre 2024 03:22
La scuola di Prato Ottesola, frazione di Lugagnano, è stata demolita. Un edificio da mesi al centro del braccio di ferro tra minoranza e maggioranza e le rispettive opinioni popolari: l’obiettivo è ricostruire una struttura innovativa con i fondi del Pnrr. Fino al 2020 venticinque alunni e due insegnanti, da ottantacinque anni un luogo caro agli abitanti.
A distanza di poche ore dalla notizia, in una situazione tormentata, restano la consapevolezza e la memoria storica.
“Ho ottantotto anni, nel 1942 a Prato Ottesola ho iniziato la prima elementare: me li vedo ancora lì davanti i miei amici, con Ilario Cuciti che cantava il “Va, pensiero”, in quegli anni inno della scuola”, Maria Calmi si racconta tra dispiacere e amarcord.
Il terreno, nel 1939, fu un dono della Curia e gli abitanti tutti diedero vita all’edificio, mattone dopo mattone, contribuendo di tasca propria alle spese. In memoria dei caduti durante la Prima guerra mondiale. Ventidue, per la precisione: “Erano tutti ricordati sulle stele che prima erano davanti alla scuola, ora chissà! Mi hanno chiamata tutti in questi giorni: “Maria, la nostra scuola, la buttano giù”. Ho pianto”. In una vita trascorsa tra Italia e Inghilterra, il cuore di Maria non ha mai cambiato luogo. Come quello di tante donne che ogni mese portavano un fiore e ora ripetono: “adesso come faccio?”.
Va, pensiero. Ai luoghi, che non sono mai solo luoghi. Alle vite che si sono intrecciate e a quelle che torneranno a farlo.
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