Paolo Rossi protagonista a Fiorenzuola: “Lo spettacolo si fa con il pubblico”

25 Ottobre 2024 03:20

Foto di Pier Marra

Imprevedibile, Paolo Rossi mercoledì sera al teatro Verdi di Fiorenzuola dove ha voluto che le luci sulla sala restassero accese, “perché lo spettacolo non si fa per il pubblico, ma con il pubblico”. L’abbattimento della quarta parete è la cifra stilistica della Stand up Comedy, di cui Rossi è stato antesignano in Italia. 

PAOLO ROSSI A FIORENZUOLA

“Facciamo improvvisazione”: l’artista avverte il pubblico, coinvolgendo subito gli spettatori. Alla gag su due posti vuoti lasciati in prima fila per le autorità, partecipano simpaticamente, anche il sindaco Gandolfi e il presidente del consiglio Federico Franchi. Sul palco c’è il musicista Emanuele Dell’Aquila a fare da spalla. Lo spettacolo, da cartellone, si intitola “Stand up classic”. “Ma – è il secondo avvertimento dell’artista – non fidatevi del comunicato”. In realtà i classici e i grandi maestri attraverseranno tutta l’ora e mezza successiva di un one man show in cui Rossi si lascia attraversare dalle parole altrui. Anzi, le ruba per farle proprie, come gli suggerì il suo maestro Dario Fo, che quando vinse il Nobel nemmeno ci credeva. Più volte cita Pirandello, nel suo confondere finzione e realtà, nell’inevitabilità di avere una maschera “ma almeno sceglietela originale, solo vostra”). Tocca la satira politica (immancabile, il Cavaliere) e regala al pubblico alcune canzoni dei suoi amici e maestri: Gaber (Sono a Pezzi) e Jannacci (I soliti accordi). I classici sono tali perché non invecchiano, e allora tra i classici possiamo annoverare anche loro. Grazie a Rossi per avercelo ricordato.

Recensione a cura di Donata Meneghelli

Foto di Foto di Pier Marra

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