Traffico di stupefacenti e truffa: arrestato medico del pronto soccorso, 4 indagati
28 Ottobre 2024 19:45
Su disposizione della Procura della Repubblica di Piacenza, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari a carico di un medico in servizio presso il Pronto Soccorso ed il Servizio di Emergenza Territoriale 118 dell’Ospedale Civile di Piacenza, sottoposto ad indagini per traffico di stupefacenti, falso in atto pubblico, peculato e truffa ai danni dello Stato.
Contestualmente, è stata data esecuzione ad un decreto di perquisizione personale e locale esteso ai veicoli ed ai luoghi di lavoro a carico dell’arrestato e di altri quattro indagati, tra cui un ulteriore medico di medicina generale in servizio a Piacenza, tutti sottoposti a procedimento penale per spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, nonché per ulteriori gravi fattispecie di reato tutte in via di accertamento e definizione.
“L’indagine – spiega una nota della Questura – nasce sulla scia del clamore mediatico suscitato dall’arresto in flagranza di reato per corruzione operato ad inizio agosto a carico di un medico di base che dispensava ricette di farmaci oppiacei, fatto che ha allarmato l’intero settore sanitario piacentino, permettendo l’emergere di altre situazioni preoccupanti che sarebbero rimaste verosimilmente sopite e circa le quali sono tuttora in corso mirati accertamenti da parte degli inquirenti”.
INDAGINE PARTITA DA UN ALTRO CASO
La nota della Questura spiega che: “Alla fine del mese di agosto, la Direzione Sanitaria dell’Ausl riferiva alla Procura della Repubblica di aver ricevuto una segnalazione da una non meglio precisata farmacia piacentina relativa ad un abnorme quantitativo di confezioni di “morfina cloridrato da 10 MG in fiale” prescritte da un medico di medicina generale ad un collega medico in servizio presso l’Ospedale Civile di Piacenza, quantitativo superiore al migliaio di fiale.
segnalazione della farmacia
La farmacia, trovando sospetta la prescrizione, avrebbe contattato direttamente il medico prescrivente per chiederne conferma il quale, di conseguenza, avrebbe cessato di prescrivere la morfina al collega prescrivendo la morfina – secondo le accuse – a terza altra persona, sua conoscente e nota alle forze dell’ordine quale consumatrice di cocaina”. La Direzione dell’Ausl di Piacenza ha inoltrato la segnalazione alla Procura della Repubblica e le indagini delegate alla Squadra Mobile hanno permesso di scoperchiare una situazione ben più grave che perdurava da inizio dell’anno, con plurime segnalazioni giunte dalle farmacie territoriali, tutte concordi nel descrivere una condotta degna di approfondimento e di sospetto circa la liceità del comportamento del medico di Pronto Soccorso 118 e meritevole di urgenti verifiche.
medico arrestato a piacenza: enormi quantità di morfina
Le indagini svolte dalla Squadra Mobile, con servizi sul territorio anche provinciale, hanno fatto emergere come “il medico ospedaliero si approvvigionasse quasi quotidianamente di enormi quantità di morfina attraverso le farmacie, di volta in volta interessate. L’approvvigionamento del farmaco stupefacente avveniva in una modalità ormai spasmodica; è infatti emerso in almeno due circostanze, compartecipate dalla stessa Direzione Ausl, che le vittime di incidenti stradali alle quali il medico dichiarava di aver somministrato morfina, fossero risultate stranamente negative ai test per la ricerca di stupefacenti”.
spaccio di morfina a piacenza
L’attività investigativa, supportata da presidi tecnologici di altissima precisione di tipo audio/video anche a bordo di autoveicoli, ha fatto emergere “come il medico oggi arrestato prescrivesse formalmente la morfina ad amici e conoscenti, per poi ritirare direttamente tali farmaci stupefacenti a mezzo di complici o direttamente in prima persona. Le ricette di morfina venivano intestate a terzi, con consolidate modalità volte ad eludere eventuali controlli ed in taluni casi anche con il benestare delle stesse persone”.
Sempre secondo gli inquirenti: “Le ricette venivano formate indicando in calce direttamente il numero di telefono del medico prescrittore di modo che, eventuali rimostranze dei farmacisti, arrivassero direttamente al prescrittore stesso, il quale avrebbe potuto confermare la veridicità della ricetta senza causare interventi delle forze dell’ordine o della Direzione Sanitaria per il controllo della ricetta. Particolare non da poco, visto che la prescrizione espletata da un medico del servizio di emergenza/urgenza 118 ad un paziente avrebbe comunque fatto scaturire controlli in quanto ricetta non prescritta dal medico di medicina generale che assiste il paziente”.
negli ambienti sanitari il traffico era noto secondo gli investigatori
Nell’ambiente sanitario era fatto noto che il medico in questione potesse sottrarre morfina potenzialmente destinata ai pazienti, tanto che negli ultimi mesi erano state approntate procedure volte a garantire il controllo della morfina da parte degli infermieri professionali. Nel corso dell’indagine, è emerso come alcuni sanitari avessero segnalato le gravi perplessità sull’operato del collega, senza che però fossero stati adottati provvedimenti a carico del medico, nonostante l’elevato numero di prescrizioni superiori al migliaio tutte quantificate dalla stessa Direzione Sanitaria”.
“Quanto accertato – spiega la nota – avveniva anche grazie alla collaborazione di un altro medico di medicina generale e di poche altre conoscenze personali, il tutto agevolato non solo dall’assenza di controlli dal parte dell’Ausl, ma anche dall’assenza di personale sanitario disposto a formalizzare quanto succedesse ai propri superiori, che avrebbero potuto attivare, di conseguenza, i dovuti e necessari controlli ed adempimenti deontologico-disciplinari che avrebbero portato la situazione a non degenerare nel quadro criminale descritto”.
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