Tredicenne morta a Piacenza, il pm: “Aurora ha tentato di aggrapparsi alla ringhiera”
30 Ottobre 2024 16:46
Aurora sarebbe stata spinta oltre la ringhiera del balcone al settimo piano del palazzo dove viveva, la 13enne avrebbe poi tentato disperatamente di aggrapparsi alla ringhiera stessa, ma il giovane a quel punto l’avrebbe colpita ripetutamente con l’obiettivo di farla cadere. Questa la ricostruzione degli inquirenti emersa nella mattinata di oggi, mercoledì 30 ottobre, durante l’udienza di convalida del fermo del 15enne che era con lei quella maledetta mattina di venerdì 25 ottobre.
L’udienza al tribunale per i minorenni di Bologna si è conclusa dopo circa un’ora e mezza. La decisione è attesa nelle prossime ore. Il giovane secondo quanto ha riportato il suo avvocato avrebbe risposto alle domande poste dal Gip.
La ricostruzione degli inquirenti
Secondo quanto riferisce l’Ansa, in base a quanto ricostruito dagli inquirenti, la ragazza sarebbe essere stata spinta oltre la ringhiera del balcone al settimo piano del palazzo dove viveva, avrebbe tentato disperatamente di aggrapparsi alla ringhiera stessa, ma il giovane che era con lei a quel punto l’avrebbe colpita ripetutamente con le mani, con l’obiettivo di farla cadere. Sarebbe questa la ricostruzione della procura per i minorenni di Bologna e dei carabinieri del nucleo investigativo per i fatti avvenuti nella mattinata del 25 ottobre a Piacenza.
Una persona aveva visto la 13enne e l’ex fidanzato di 15 anni sul balcone, quella testimonianza è diventata la chiave di volta dell’indagine.
ANALISI DEI TELEFONINI
“Prenderanno il via domani le analisi sui dispositivi informatici, telefoni e altro, sequestrati nel corso dell’indagine sulla morte di Aurora”. Lo riporta l’Ansa, aggiungendo che “l’accertamento, secondo quanto si apprende, è stato disposto nelle forme dell’incidente probatorio e le parti possono nominare consulenti”.
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