Centro antiviolenza su Aurora: “Insegniamo che nessuno ci appartiene”

02 Novembre 2024 10:27

“Una piccola donna, una ragazzina come una possibile nostra figlia, nipote,
sorella…Aurora Tila, morta per colpa di una violenza che si definisce “sulle donne”
ma sarebbe giusto dire “su chi nasce donna”. Inizia così il comunicato del Centro Antiviolenza di Piacenza a firma della presidente dell’associazione “La città delle donne-Odv”.

La riflessione sulla morte di aurora

Una violenza maschile che non è più soltanto adulta ma che ha già sparso il suo
contagio e che permette, autorizza i giovani, giovanissimi a privare della vita. Se
questa “vita” non è plasmabile al proprio volere, al proprio egoismo, al proprio essere
maschio vigoroso, non amico ma già padrone; allora si cancella questa vita; la si fa
cessare! Forse è bastato poco, chissà; la forza fisica prevale e lui lo sa e la usa.
Di fronte a tale brutalità siamo davvero inermi e sconfortate. E’ difficile prendere atto
di quanto sia sempre più problematico l’impegno nella lotta a questa terribile piaga
sociale che non trova più confini.
Nello sconforto e tristezza scopriamo però una grande risorsa che inizia ad avere
occhi. Ragazze/i che non sono indifferenti, sempre concentrati sui loro iPhone, usano
la tecnologia per immortalare anche fatti drammatici per conservarne le prove;
aiutano con generosità ed arguzia un’altra ragazza che non conoscono ma
percepiscono che in quel momento, sia da difendere. Un’alleanza femminile costretta
ad organizzarsi, a difendersi dalla violenta, terribile, aggressività maschile.
Facciamo allora un richiamo a tutte le persone, giovani e meno giovani, donne e
uomini affinché non guardino da un’altra parte ma, anzi: chiedete, sospettate,
guardate negli occhi e poi consigliate un confronto, un parere esperto, una
valutazione del rischio che è sempre obbligatoria in caso di stalking, di sospetta
violenza.
Facciamo un richiamo ai padri e alle madri affinché non debba essere a carico di chi
nasce donna doversi proteggere, prevedere per non rischiare; abbiamo tutti l’obbligo
morale di trasmettere ai futuri adulti, ai nostri bambini e adolescenti maschi il NON
diritto al possesso, il rispetto per un rifiuto, la bellezza di vivere esperienze che
potranno finire ma potrà apprezzarne l’unicità perché ogni sentimento, ogni emozione
porta un arricchimento. Insegniamo a “lasciare andare” perché nessuno ci appartiene
ma i desideri, il volere, le aspirazioni e le scelte sono un diritto di ognuno di noi.
Aurora è stata privata di questo diritto da una mentalità maschile gretta, egoista,
codarda, criminale.
Ci sentiamo vicine con tutto il nostro cuore ai familiari, alle persone che amano
Aurora Tila e ne condividiamo lo sgomento e lo strazio.
Noi ci siamo per qualsiasi cosa possiamo ormai, comunque, fare.
Tutte le donne del Centro antiviolenza di Piacenza”. 

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