Ok al taglio degli alberi, la reazione di Legambiente: “Insensibilità giuridica”
05 Novembre 2024 18:25
“Registriamo con estrema amarezza l’ordinanza emessa oggi dal tribunale di Piacenza, con la quale è stato accolto il reclamo presentato da Piacenza Parcheggi”. Così la sezione piacentina di Legambiente interviene in merito al via libera al taglio degli alberi in seguito al cantiere del parcheggio interrato in piazza Cittadella.
“La profonda amarezza non è esclusivamente legata all’esito della causa, ma soprattutto alle motivazioni, almeno da una prima lettura, che hanno portato il collegio ad accogliere il reclamo. Ci pare, in primis, da una prima veloce lettura che approfondiremo, che con questa pronuncia la magistratura, almeno una parte di essa, abbia perso un’importante occasione per sostenere gli obiettivi della difesa dell’ambiente e quindi dei cittadini, rendendo finalmente efficace la modifica dell’articolo 9 della Costituzione”.
“Ci appare evidente che l’interpretazione assunta dal tribunale circa l’oggettività del danno derivante dal taglio delle piante sia identificata solo con la dimostrazione quantitativa puntuale e materiale dello stesso; in sostanza, si richiederebbe di dimostrare di quanti gradi aumenterebbe la temperatura della piazza senza gli alberi e di quanti effetti l’aumento della temperatura produrrebbe sulla salute, al fine di giudicare “irrimediabile” l’effetto dell’intervento. In tal modo, si eludono di fatto i chiari orientamenti e le raccomandazioni scientifiche consolidate a livello nazionale e internazionale. La considerazione che le ragioni dei ricorrenti potessero essere validate solo attraverso la dimostrazione “quantitativa” e scientifica dei gradi in più producibili con il taglio delle piante e dei danni osservabili sulla salute dei cittadini, al di là del contraddire totalmente l’impianto innovativo, logico e giuridico dell’ordinanza del giudice Fazio, relega il principio di precauzione a un puro esercizio teorico e sostanzialmente inefficace ai fini della tutela della salute dei cittadini”.
“Ci dispiace, ma non possiamo concordare con tale interpretazione, che purtroppo – prosegue Legambiente – rivela quanto ancora parte della cultura giuridica, oltre che quella politica, sul rispetto dell’ambiente sia rimasta insensibile e arretrata. La precauzione, così come la prevenzione, a nostro modesto parere, deve agire non solo dove il danno è certo, ma anche dove è possibile o probabile, intervenendo per evitare che tali danni o anche soli rischi possano manifestarsi”.
Il fronte ambientalista aggiunge: “Ci pare che così non stia accadendo a Piacenza in generale e in piazza Cittadella in particolare. Ancora una volta, la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini resta un corollario rispetto alla tutela degli interessi economici, seppur legittimi, dei privati. Fa davvero soffrire immaginare l’abbattimento delle 15 piante monumentali, ma ancor di più farà male l’impatto sanitario e psicologico sui cittadini a seguito di questa pronuncia e della scelta del Comune di costituirsi contro i propri stessi cittadini; anche quello non sarà misurabile, ma certamente molto grave”.
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