Truffa e riciclaggio: contabile sottrae 400mila euro dai conti aziendali, denunciata
05 Novembre 2024 08:57
La Guardia di finanza di Piacenza, coordinata dalla Procura della Repubblica di Bologna, ha concluso un’indagine che ha portato alla denuncia di una dipendente di un’azienda locale, accusata di aver distratto illecitamente circa 400mila euro dai conti correnti societari. La donna, con il ruolo di contabile, aveva accesso ai dati sensibili necessari per operare sui conti, inclusi password, pin, token e codice OTP.
DIPENDENTE DENUNCIATA A PIACENZA
Le indagini, affidate alle Fiamme gialle, sono state effettuate mediante l’utilizzo delle banche dati in uso al Corpo, l’escussione di testimoni e l’acquisizione e l’analisi di documentazione bancaria, i cui risvolti hanno permesso di constatare come la dipendente infedele abbia utilizzato in maniera indebita le password di accesso ai conti correnti della società per la quale lavorava.
Secondo gli investigatori “la donna dopo aver alterato il software gestionale dell’azienda, avrebbe simulato, tra l’anno 2018 e l’anno 2022, l’esecuzione di diversi pagamenti a fornitori per circa 400mila euro, sostituendo le coordinate bancarie dei
destinatari dei bonifici con le proprie”. Per risalire al provento illecito ed al suo successivo inserimento nell’economica legale è stato necessario ricostruire tutti i flussi di denaro, acquisendo la documentazione bancaria ed i saldi di tutti i conti correnti, sia societari sia personali dell’indagata.
LE ACCUSE ALLA DIPENDENTE
Al termine dell’attività ispettiva, i militari hanno denunciato la dipendente per i reati di truffa informatica ed auto-riciclaggio, contestandole un profitto illecito per circa 400mila euro, con il quale la stessa avrebbe acquistato un’autovettura ed un immobile.
“Il risultato conseguito è dimostrazione di come il monitoraggio dei flussi finanziari sia il metodo più efficace per individuare i capitali di origine illecita, permettendo di prevenire e contrastare forme di riciclaggio in grado di inquinare l’economia legale e di alterare le condizioni di concorrenza”- fa sapere la Guardia di finanza.
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