Intelligenza artificiale, 500 studenti a lezione da un robot: “Non ci sostituirà”

14 Novembre 2024 12:29

Un robot che sorride e interagisce con oltre 500 studenti piacentini. Questa l’immagine che descrive alla perfezione le potenzialità dell’intelligenza artificiale e lo sviluppo tecnologico che giorno dopo giorno diventa sempre più pare integrante della nostra vita quotidiana.

Per tutta la giornata di oggi, giovedì 14 novembre, un lungo elenco di docenti e professionisti del settore hanno affrontato i nuovi orizzonti dell’intelligenza artificiale con un occhio di riguardo verso il contesto educativo e formativo. Con loro più di 500 studenti di Colombini, Respighi, Mattei e Volta che hanno partecipato al convegno promosso dall’Università Cattolica con l’obiettivo di indagare l’impatto dell’IA sulla nostra società, attraverso un approccio interdisciplinare che valorizza la dimensione umanistica dello sviluppo tecnologico.

Le implicazioni sul futuro

“L’intelligenza artificiale è già tra noi – sottolinea Daniele Bruzzone, docente di Pedagogia all’Università Cattolica di Piacenza -, i ragazzi per esempio la utilizzano anche per studiare. L’IA sta apportando alcune modifiche fondamentali nei processi cognitivi, nel rapporto che abbiamo con l’informazione e con la costruzione della conoscenza e del sapere. È quindi necessario riflettere sulle implicazioni che potrà avere sul futuro perché probabilmente nessuno di questi 500 ragazzi lavorerà in assenza di intelligenza artificiale”.

Intelligenza artificiale e scienze della formazione

“Intelligenza artificiale e innovazione: nuovi orizzonti nei sistemi educativi e organizzativi” il titolo dell’appuntamento, organizzato dalla facoltà di Scienze della formazione, e ha come obiettivo quello di indagare l’impatto dell’IA sulla nostra società, con un approccio che valorizza la dimensione umanistica dello sviluppo tecnologico, promuovendo una visione altamente interdisciplinare.

Risorsa o problema? “Come tutti i progressi tecnologici sarà, anzi è già, una preziosa risorsa. In Cattolica abbiamo gruppi di ricercatori che lavorano sull’integrazione tra l’IA e la robotica sociale per assistere anche i processi educativi di soggetti con difficoltà o con diverse problematiche – risponde Bruzzone -. Naturalmente ci vogliono alcune attenzioni perchè l’intelligenza artificiale non è perfetta. Sicuramente non bisogna entrare nell’ottica della sostituzione, ma in quella della collaborazione.

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