“Sparita la targa sul monte Menegosa”: la segnalazione di una escursionista
14 Novembre 2024 02:15
Per gli escursionisti è una tradizione: sedersi al fianco della targa e della Madonnina del Menegosa, una volta raggiunte le cime, tutte e quattro, 1356 metri sul livello del mare che una gamba buona può percorrere. L’altro giorno le gambe allenate di un’escursionista cremonese che bazzica spesso nelle vallate piacentine sono arrivate in vetta: lì l’amara sorpresa di non trovare più la targa. Sparita. Volatilizzata nel nulla. In settembre era ancora al suo posto. Due mesi dopo è rimasta la statua della Madonna, ma della targa non c’è più traccia.
posata una ventina di anni fa
Restano le fotografie, tante, che gli escursionisti arrivati sul Menegosa scattavano alla targa: incise sulla pietra le parole “Che sia vento di pace il vento che fa sventolare questa bandiera bianca, bianca senza colori dell’odio, del razzismo e dell’indifferenza”. Era stata posizionata diversi anni fa dal parroco di Groppallo, don Gianrico Fornasari, come ricorda anche il sacrestano Pierluigi Poggioli: “Eravamo andati molti anni fa, saranno una ventina – spiega – era l’ultima domenica d’agosto e abbiamo portato la Madonnina e la targa: la Madonnina c’era anche prima, solo che era stata vandalizzata”.
atti vandalici
In realtà gli atti vandalici, anche sui sentieri dei nostri Appennini, non sono poi così rari: la conferma arriva anche dal Cai di Piacenza. “Capita di frequente di trovare danneggiamenti ai cartelli sui sentieri – spiega il presidente Claudio Faimali – a volte si capisce che sono vandalismi fatti approfittando del fatto che alcuni percorsi sono poco frequentati”.
Al Cai tuttavia della scomparsa della targa del Menegosa non è arrivata notizia. Anche al Comune di Morfasso nessuna segnalazione è arrivata, come conferma il sindaco Paolo Calestani.
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