Traffico di droga: 20 arresti, a un residente a Piacenza sequestrati 800mila euro

18 Novembre 2024 13:55

Tocca anche Piacenza la nuova inchiesta sullo spaccio di droga che coinvolge, tra gli altri, il capo ultrà milanista Luca Lucci, già arrestato nell’inchiesta milanese sulle curve di San Siro.

Stamattina i militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Pavia e del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata, nella nuova inchiesta della Dda, hanno eseguito nelle province di Pavia, Milano, Reggio Calabria, Lecco e Piacenza un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 20 persone, di cui 15 in carcere (tra cui Lucci) e cinque ai domiciliari, accusati “di appartenere a un’associazione dedita al traffico di stupefacenti, articolata in cellule”, i cui “appartenenti, pur con compiti differenti, avevano l’obiettivo di procurare ingenti quantitativi di stupefacenti da rivedere all’interno della città di Milano”, soprattutto cocaina.

Le indagini, secondo gli investigatori, hanno rivelato come “il terminale delle varie organizzazioni è in colui che ha sostituito i Flachi della Comasina godendo della consolidata vicinanza con i Barbaro di Platì, attivi nella zona di Cologno Monzese, ed i gruppi criminali albanesi e sudamericani che, da basi strategiche in Sudamerica controllano le spedizioni della cocaina verso le più importanti piazze intercontinentali”.

La nuova inchiesta della Dda di Milano, che oggi ha portato ai 20 arresti, si basa, come altre indagini di questo tipo negli ultimi anni, sui messaggi rintracciati dagli investigatori bucando, nel marzo del 2021, la piattaforma Sky-Ecc, attraverso la quale, grazie alla messaggistica criptata, sarebbero stati movimentati per anni quantitativi di droga enormi da un Paese all’altro, anche fotografando i carichi che partivano o arrivavano. Ad uno degli arrestati, residente a Piacenza, sono stati sequestrati nel corso delle indagini della Dda di Milano circa 800mila euro. L’ordinanza del gip Luigi Iannelli, invece, non riguarda provvedimenti di sequestro.
A Lucci non viene contestata nell’ordinanza l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico, che riguarda, invece, una decina di persone dei 20 arrestati. Altri due indagati e destinatari della misura, invece, sono irreperibili. Dalle indagini è emerso che Lucci, con contatti con la ‘ndrangheta dei Barbaro, avrebbe operato soprattutto nel quartiere della Comasina, mentre nel quartiere Barona, altra zona popolare di Milano, ci sarebbe stato Nazzareno Calajò, detto “Nazza”, anche lui destinatario di una nuova ordinanza in carcere per episodi di spaccio e di recente già condannato a 17 anni e 9 mesi di reclusione in un altro processo milanese per traffico di droga.

© Copyright 2024 Editoriale Libertà