Contro la violenza alle donne, gazebo della questura e spettacolo studenti in piazza

25 Novembre 2024 12:54

Nell’ambito della campagna permanente della Polizia di Stato “Questo non è amore” e in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne la Divisione Anticrimine della Questura di Piacenza ha organizzato un gazebo in piazzetta Mercanti a Piacenza, per sensibilizzare sul fenomeno ed incentivare l’emersione delle situazioni di violenza.

“Non c’è solo la questura in prima linea contro la violenza, ma anche le scuole, gli insegnanti e le famiglie – ha spiegato il questore di Piacenza Ivo Morelli -. Vogliamo ampliare la rosa dei soggetti che si schierano per diffondere le informazioni e cambiare la cultura contro la violenza sulle donne. Anche in famiglia, perchè le violenze tra le mura domestiche diventano pressanti ed ‘educano’ i figli a comportarsi con le stesse modalità violente”.

“Abbiamo registrato una forte conoscenza delle normative che già dal 2018 e 2019 hanno preso piede – prosegue il questore -, e quindi c’è una propensione alla denuncia e a sfruttare il potere del questore e dell’ammonimento, che in realtà è il potere dei cittadini che conoscono quali sono i limiti da non superare nella vita insieme e attivano l’autorità, in questo caso il questore, perchè la persona che maltratta in fase preventiva possa comprendere quali siano i comportamenti non in linea con la convivenza serena e dentro le regole di coppia e di società”.

I CASI NEL PIACENTINO

“Il centro antiviolenza accoglie le donne fino alla messa in ospitalità protetta nei casi più gravi, quindi con una valutazione del rischio – spiega la presidente del centro Antiviolenza “Città delle Donne” Donatella Scardi –. Dobbiamo lavorare sulla sensibilizzazione a partire dai giovani, perché quando si verificano casi di violenza è la cultura del rispetto che viene a mancare. È un lavoro che va fatto tutto l’anno, anche se è chiaro che una giornata simbolo è importantissima”.

“Nel piacentino c’è stato un incremento dei casi – prosegue Scardi -. L’utenza maggiore del centro è quella che va dai 35 ai 60 anni ma abbiamo anche ragazze giovani e donne con più di sessant’anni”.

i segnali di allarme

Qual è il segnale numero uno che ci fa capire se c’è violenza? “La mancanza di rispetto – dice Scardi – quindi, qualunque cosa che riconduca a un controllo. E si può sviluppare nella quotidianità in mille modi: uno è l’isolamento, in genere l’uomo violento tende a isolare la donna perché non abbia amici, non abbia parenti, non abbia una rete. È qui che la violenza ha le radici più profonde. È un fenomeno di cui non abbiamo dati, perché conosciamo solo quello che emerge”.

rappresentazione teatrale degli studenti

Durante la mattinata una sessantina di studenti delle scuole superiori ha organizzato una breve rappresentazione teatrale messa in scena da 10 studenti della Consulta Provinciale Studentesca di Piacenza sul tema della violenza di genere; sia durante che al termine dell’evento verranno interpretate dal vivo alcune canzoni a tema, da parte di due interpreti piacentine di cui una appartenente alla Polizia di Stato.

“Con gli studenti abbiamo lavorato sull’informazione – prosegue Morelli – facendo conoscere qual è il gergo più adatto da usare in un rapporto di coppia, tra gli amici, tra ragazzi di sesso diverso e di generazioni diverse. Speriamo che loro siano nel futuro persone in grado di vivere la differenza senza farla diventare un ostacolo alla serenità”.

gli OBIETTIVI

Con queste iniziative la Polizia di Stato vuole promuovere la cultura del rispetto e della consapevolezza, con l’obiettivo di prevenire e contrastare ogni forma di maltrattamento, abuso e femminicidio, utilizzando altresì tutti gli strumenti normativi che nell’ambito della prevenzione possono essere applicati, come l’Ammonimento del Questore, utile in prima istanza a bloccare l’azione persecutoria, offrendo altresì all’autore dei fatti un’opportunità di recupero.

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