Omicidio Bettola, la lite e poi i colpi al collo. “Ma io l’ho lasciato vivo”
26 Novembre 2024 16:00
È prevista domani, mercoledì 27 novembre, l’udienza di convalida per l’arresto di Albert Habipaj, il 62enne accusato dell’omicidio di Nikolin Nika, morto domenica a Bettola. “Quando l’ho lasciato era ancora vivo”. Questo avrebbe dichiarato l’operaio che avrebbe ammesso la lite, ma spiegando che erano presenti anche altre persone.
La vittima Nikolin Nika, anche lui di origine albanese, aveva 42 anni; lascia moglie e due figli. Il suo corpo senza vita è stato trovato dai intorno alle 18.30 di domenica in viale Vittoria. Aveva 3 ferite al collo.
La lite sarebbe avvenuta in strada. L’arma del delitto non è stata trovata, ma la ferita sarebbe compatibile con un piccolo coltello, un cacciavite o un chiodo.
Secondo quanto si dice in paese, i due si conoscevano da anni ma, da qualche tempo, tra loro c’erano stati gravi dissidi e ruggini.
Albert Habipaj dopo l’interrogatorio è stato portato al carcere di Piacenza. È stata chiamata alla difesa l’avvocata Nicoletta Cozzi, che da noi sentita ha detto: “Il mio assistito aveva numerose ferite e contusioni al volto e alla testa, non possiamo certo parlare di un’aggressione. Ha negato qualunque accusa”.
I filmati delle videocamere di viale Vittoria potranno forse raccontare qualcosa di più su quanto avvenuto domenica. Sia la vittima che la persona accusata di omicidio non hanno precedenti penali o segnalazioni da parte delle forze dell’ordine.
“Il mio assistito subito dopo il fatto è andato a casa perché riteneva non fosse accaduto nulla di grave e quando gli ho comunicato della scomparsa del suo connazionale è rimasto molto sorpreso e dispiaciuto”, continua l’avvocata Cozzi.
Le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo dirette dal maggiore Michele Mezzetti e coordinate dalla sostituta procuratrice Ornella Chicca proseguono per far luce sulla vicenda.
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