Omicidio di Bettola, l’indagato resta in carcere: “Mi sono difeso”
28 Novembre 2024 12:05
Albert Habipaj, il 62enne albanese accusato di omicidio volontario per la morte del connazionale Nikolin Nika è stato ascoltato nella mattinata di oggi, giovedì 28 novembre, dal gip Francesca Gigli e dal pm Ornella Chicca. Dopo l’interrogatorio è stato convalidato l’arresto.
Nikolin aveva tre ferite al collo e una, particolarmente profonda, avrebbe causato un’emorragia rivelatasi fatale. Questo è quanto è apparso ai primi soccorritori e agli inquirenti che sono accorsi sul posto, lungo viale della Vittoria, a Bettola. Cruciale sarà capire la natura delle ferite e quale oggetto possa averle prodotte. Per ora l’arma del delitto non è stata trovata. Si è pensato inizialmente a un coltello, ma un testimone ha riferito di una chiave impugnata dall’uomo arrestato: ipotesi attualmente al vaglio degli inquirenti.
L’indagato ha risposto alle domande del giudice
Il 62enne albanese all’interno del carcere delle Novate ha risposto alle domande del giudice durante l’interrogatorio di convalida. L’indagato ha ribadito di aver litigato con Nikolin Nika, una discussione che sarebbe poi sfociata in una vera e propria zuffa, ma ha specificato che quando è andato via Nikolin era vivo.
Habipaj avrebbe inoltre spiegato al gip Francesca Gigli che si è dovuto difendere dal tentativo di aggressione del connazionale 42enne.
Al termine dell’interrogatorio di convalida, il gip ha confermato la custodia cautelare in carcere.
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