Cani e gatti in reparto. “Meno stress e dolore per i nostri pazienti”
29 Novembre 2024 08:25
Un anno fa nel polo di Medicina riabilitativa di Fiorenzuola partiva il progetto di Attività assistita con gli animali (AAA) con l’ingresso in ospedale dei cani Shira, Miura, Emily e dei gatti Ophelia, Artù, Camomilla, diventati subito i migliori amici di tanti pazienti ricoverati per lunghi periodi nell’Unità spinale – Gracer o in Medicina riabilitativa intensiva.
Il progetto dell’Ausl è stato coordinato dal dottor Vittorio Casati, responsabile assistenziale del dipartimento e realizzato grazie all’esperienza dell’associazione La Collina dei Ciuchini. Un progetto unico nel suo genere per la sistematicità con cui è stato condotto (incontri bisettimanali), per il numero dei pazienti coinvolti (82) e per lo studio sugli effetti benefici dell’attività con animali (effettuata su un campione di 50 pazienti) che darà origine a pubblicazioni scientifiche. Le risultanze sono state anticipate in un convegno molto partecipato tenuto nella sala polifunzionale dell’ospedale di Fiorenzuola giovedì 28 novembre.
Il primario Gianfranco Lamberti evidenzia: “Mettere insieme l’alta robotica (in dotazione ai reparti di Fiorenzuola) e l’AAA persegue un unico obiettivo: la stimolazione cerebrale, visto che stiamo parlando di pazienti con gravi lesioni cerebrali e midollari. Le emozioni nate dal contatto con cani e gatti portano un coinvolgimento di aree del cervello che in questi pazienti devono essere stimolate”.
Ai due fisioterapisti referenti di progetto Valentina Re e Gianluca Ciardi il compito di illustrare modalità e risultati della ricerca: “Abbiamo lavorato da ottobre 2023 con sedute a piccoli gruppi (7 – 8 persone) a cadenza bisettimanale per almeno 10 sedute, nella sala polifunzionale dove ci troviamo oggi. Si sono poi aggiunte attività nei reparti con pazienti allettati, il sabato mattina, molto attese e richieste”. I pazienti coinvolti sono affetti da lesioni midollari o gravi cerebrolesioni acquisite (Gracer) e ictus, che comportano ricoveri lunghi, spesso anche con la compromissione degli aspetti sociali: l’AAA migliora l’emotività, riduce l’ansia e lo stress”.
“Gli animali non sono semplici strumenti ma co–terapisti e i nostri cani e gatti sono felici di venire qui: hanno creato relazioni con i pazienti”, raccontano Francesca Ronchetti pedagogista clinica e Monica Morelli educatrice cinofila e co- adiutore del cane (Collina dei ciuchini, associazione d’esperienza con sede a Vernasca). “Gli animali entrano subito in relazione, vanno oltre le nostre disabilità – hanno aggiunto – L’interazione con i nostri animali (speciali, perché sono adulti, sicuri, controllati dal veterinario specializzato in questo settore) favorisce nei pazienti il benessere psicofisico, riducendone stress e dolore, migliorandone l’umore e stimolandone socialità e guarigione. Gli studi dimostrano che anche il semplice atto di accarezzare un cane o un gatto può abbassare la pressione sanguigna e ridurre la frequenza cardiaca, favorendo un rilassamento generale. Nel prendersi cura dell’animale viene stimolata la motivazione del paziente e la partecipazione alla terapia”.
Intervenuti con un videomessaggio la direttrice generale Ausl Paola Bardasi in apertura del convegno, il sindaco Romeo Gandolfi, la direttrice del Distretto di Levante Evelina Cattadori, il presidente dell’Ordine dei Medici di Piacenza dottor Mauro Gandolfini, la vicepresidente dell’Ordine degli Infermieri Maria Gaetana Droghi.
L’articolo di Donata Meneghelli su Libertà
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