Ziano, nuova vita per le Fave di san Colombano: “Legate alla tradizione del territorio”

03 Dicembre 2024 03:09

È possibile riportare in auge le fave di san Colombano, la cui ricetta è stata rispolverata e dichiarata de.co, per farne un elemento di valorizzazione dell’enogastronomia di Ziano? È possibile reintrodurre la coltivazione delle fave, oggi praticamente scomparsa? Se ne è parlato durante una tavola rotonda organizzata a Vicobarone all’interno di Italea comune delle radici, finanziato con fondi europei dai Ministeri della cultura e degli esteri. Tra gli interevenuti il sindaco Manuel Ghilardelli insieme al cultore di storia e tradizioni locali, Renato Girometta. Con loro anche Matteo Balderacchi dell’Accademia della cucina piacentina e Vincenzo Tabaglio, professore associato di agronomia e coltivazioni erbacee all’Università cattolica di Piacenza. “Un piatto – ha detto il sindaco Ghilardelli – che vogliamo rilanciare perché legato alle tradizioni del nostro territorio”.

La leggenda delle fave di San Colombano

Narra la leggenda che oltre mille anni fa gli abitanti di Vicobarone, attanagliati dalla carestia, si rivolsero a San Colombano, durante il suo passaggio in Valtidone nel suo pellegrinaggio verso Bobbio, per chiedergli come liberarsi dalla fame. Fu il santo irlandese a indicare loro un appezzamento di terra, davanti al cimitero di Vicobarone che non a caso porta ancora il nome San Colombano, dove, sotto una coltre di neve, trovarono fave con cui sfamarsi.

L’ARTICOLO DI MARIANGELA MILANI SU LIBERTA’

 

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