Travo, branco di lupi in riva al Trebbia: “Situazione fuori controllo” IL VIDEO
05 Dicembre 2024 15:30
Si moltiplicano gli avvistamenti di lupi in provincia di Piacenza: nella prima mattinata di oggi, giovedì 5 dicembre, a Travo lungo la riva del Trebbia e a pochi passi dalle abitazioni un automobilista di passaggio ha filmato con il cellulare il passaggio di un branco.
Confagricoltura: “il lupo è già fuori controllo”
Confagricoltura Piacenza ha più volte denunciato le predazioni subite dai propri associati effettuate dai lupi negli allevamenti e gli avvistamenti di esemplari per nulla intimoriti dall’uomo, anche in pianura. “Abbassare il grado di tutela del lupo – spiega il vicepresidente di Confagricoltura Piacenza, Luca Segalini – va nella direzione da noi auspicata, ma non è una notizia sufficientemente buona perché le tempistiche prevedono anni, prima di arrivare a un possibile contenimento della specie. Auspichiamo che il proliferare incontrollato dei lupi non venga trattato con lo stesso immobilismo che ha caratterizzato la gestione degli ungulati, in particolare dei cinghiali. La conta degli ungulati, malati e sani, non è ancora finita e nei campi li vediamo a branchi numerosi, mentre si discute dove recintare e come depopolare. I lupi mangiavano i piccoli di cinghiali, almeno in questo erano nostri alleati, ma da qualche tempo hanno imparato che è più semplice e conveniente servirsi direttamente in allevamento. Gli allevamenti sono aperti, per rispettare le norme del benessere animale e i lupi entrano. Sono predatori senza antagonisti che si moltiplicano due volte l’anno e con il cibo assicurato grazie ai nostri animali. Siamo basiti che siano date per attuali statistiche superate da anni, il numero è esponenzialmente maggiore. Lo dimostrano i casi di predazione e gli avvistamenti”.
gli altri avvistamenti recenti
Lo testimonia anche Angelo Bozzi che con i fratelli conduce un’azienda agricola a Borgonovo, con un allevamento di circa 750 bovini. “Noi agricoltori siamo quelli più colpiti – commenta Bozzi – quasi tutte le notti i lupi arrivano alla stalla, abbiamo cercato di chiudere dappertutto, ma non ci riusciamo. Servirebbero delle statistiche veritiere sui casi di predazione in provincia, ma gli agricoltori non denunciano perché l’indennizzo non è sufficiente nemmeno a sopportare il fuoco mediatico che il filone ambientalista puntualmente scatena in difesa del lupo ogniqualvolta si rende nota una predazione”. Dello stesso avviso anche Daniele Modenesi di un’altra azienda di Borgonovo, che a ha condiviso il video in cui si vede un lupo nei campi della zona a fine novembre.
“Evidentemente vale più la vita del lupo che quella del vitello – prosegue Bozzi -. Vedere che i nostri animali vengono dilaniati in quel modo è una sofferenza, oltre che un danno economico. Con tutte le paranoie che ci fanno sul benessere animale, ci troviamo i capi indifesi esposti a questo strazio. Entrano in stalla e fanno cadere bestie da dietro e poi puntano al ventre. Nel 2024 abbiamo registrato almeno una decina di perdite, considerando vacche e vitelli aggrediti insieme a quelli dispersi, perché i più piccoli, dopo averli abbattuti se li portano via”.
Roberto Ferrari ha l’azienda a Gossolengo: “Anche martedì mattina verso le 7.20 ne ho visti due lungo il Rio Comune. Ne vedo moltissimi nei campi lungo il Trebbia, sono animali bellissimi, ma ce ne sono davvero troppi. Spero che si possa presto cacciarli. Sono un cacciatore, ma ho paura ad andare a caccia perché durante una battuta hanno mangiato i cani dei miei amici, la stessa cosa è successa a diversi altri cacciatori. Non si può lasciali proliferare così. Se oggi un lupo attacca il mio cane e io sparo al lupo, rischio il penale. Non ha senso”.
Interviene sul tema anche il presidente dei giovani di Confagricoltura Anga, Filippo Losi: “Se è vero che ci deve essere un equilibrio, è altrettanto vero che l’uomo lo deve governare responsabilmente, mentre risulta sovvertito perché le nostre aziende sono sotto scacco dalla fauna selvatica che addirittura, nel caso dei lupi, entra in allevamento e nelle corti, mangia bovini e cani. Non ci sentiamo sicuri, dato che non ci possiamo neanche difendere. Non sta nelle logiche della natura che un predatore non venga contenuto da nessuno e possa tranquillamente cibarsi con gli animali da allevamento e d’affezione”.
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