Microplastiche nel fiume Po, isola Serafini tra le stazioni meno inquinate

06 Dicembre 2024 12:55

Nel fiume Po confermata la presenza di frammenti di microplastiche con concentrazioni differenti in base al luogo di campionamento. In base agli esiti pubblicati da Manta River Project 2, ricerca effettuata in collaborazione con l’università La Sapienza, la struttura oceanografica Arpa Daphne e AIPo, viene confermata la presenza delle microplastiche nelle acque del Grande fiume soprattutto in zone urbane e industrializzate. Dodici le rilevazioni mensili, condotte da maggio 2022 ad aprile 2023, in sei stazioni tra cui Isola Serafini, nel comune piacentino di Monticelli. Le altre stazioni si trovano a Chivasso, nel torinese, a Isola Sant’Antonio in provincia di Alessandria, a Boretto nel reggiano, Pontelagoscuro e Po di Goro nel ferrarese.

“I frammenti sono presenti in concentrazioni minori rispetto ad altri grandi fiumi europei, ma è essenziale attivare adeguate ed efficaci politiche di contenimento e un metodo standardizzato per tutti” evidenzia Alessandro Bratti, segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale fiume Po.

microplastiche rilevate in tutte le stazioni

Le microplastiche oggetto della ricognizione sono state rilevate in tutte le sei stazioni monitorate e il valore medio più alto è stato registrato nella stazione più a monte, Chivasso (4,2 n°/m3), segue poi Pontelagoscuro (2,1 n°/m3), Boretto (1,3 n°/m3), Isola Serafini (1,2 n°/m3), Po di Goro (1,0 n°/m3) e Isola Sant’Antonio (0,5 n°/m3).

I dati ottenuti evidenziano una variabilità delle concentrazioni di microplastiche tra le diverse stazioni, che potrebbe essere influenzata anche da fattori locali, come la presenza di scarichi industriali e urbani, l’idrodinamica e velocità di sedimentazione, sottolineando così la complessità del problema. “Grazie a questo progetto si fornisce un contributo importante di conoscenza per poter tutelare meglio l’ecosistema del Po” conferma Bratti.

le tecniche utilizzate

“Nell’ambito del progetto “Manta River Project 2”, Sapienza ha condotto la caratterizzazione delle microplastiche campionate lungo il fiume Po in sei stazioni, per 12 mesi consecutivi – spiega Silvia Serranti, professoressa ordinaria del dipartimento Ingegneria chimica materiali -. Per l’identificazione dei polimeri sono state impiegate tre tecniche analitiche: l’innovativa imaging iperspettrale (Hsi) e la spettroscopia FT-IR e micro-FT-IR. Il confronto tra queste tecniche ha mostrato una discrepanza inferiore all’1%, confermando la rapidità e l’affidabilità dell’Hsi. I risultati hanno evidenziato una predominanza di polimeri come Pe, Pp ed Eps, seguiti da quantità inferiori di Ps, Pet e Pvc”.

L’analisi bibliografica indica che attualmente i grandi fiumi europei, come il Reno, il Danubio e l’Elba, anch’essi compresi in aree densamente urbanizzate e industrializzate, presentano generalmente concentrazioni più elevate rispetto a quelle riscontrate nel fiume Po. I frammenti sono la categoria più frequentemente rilevata (56%) tra le microplastiche campionate. A seguire con percentuali minori sono stati riscontrati foam (24%), pellet e fogli (stessa percentuale, 7%), granuli (6%) e filamenti (1%).

“La predominanza di microplastiche di origine secondaria (frammenti, foam, fogli, granuli) – affermano gli esperti – suggerisce che la maggior parte delle microplastiche derivano dalla degradazione di oggetti di plastica più grandi, come sacchetti o bottiglie, che finiscono nell’acqua da fonti terrestri”.


Per i dodici campionamenti mensili, condotti da maggio 2022 ad aprile 2023 nelle sei stazioni, è stata adottata la procedura di campionamento e di analisi standardizzata per le microplastiche sviluppata dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa) per i monitoraggi in mare nell’ambito della Strategia marina (Direttiva 2008/56/CE). Questa metodologia, incentrata sulle microplastiche con un range dimensionale compreso tra 330 µm e 5 mm, è stata applicata per la prima volta in modo sistematico in un contesto fluviale, rappresentando una novità assoluta nel campo della ricerca sulle microplastiche e consentendo un’elevata comparabilità dei dati raccolti.

Le stesse rilevazioni sono state comunicate dettagliatamente nella mattinata di oggi, venerdì 6 dicembre, nella sede del Parco naturale regionale veneto del delta del Po a Porto Viro con un focus d’approfondimento. L’intero report del progetto è disponibile sul sito di Adpo.

“La procedura di campionamento e di analisi standardizzata da Snpa nell’ambito della Strategia marina è stata applicata per la prima volta in modo sistematico in ambito fluviale consentendo un elevato grado di confrontabilità del dataset ottenuto – sottolinea Cristina Mazziotti, responsabile struttura oceanografica Daphne Arpae Emilia- Romagna -. Nell’intera campagna il valore medio più alto è stato registrato nella stazione di Chivasso (4,2 n°/m3). In tutte le stazioni la categoria più frequente osservata è stata quella del frammento, con percentuali tra il 65 e l’87%; il colore più frequente è stato il bianco, seguito da nero, verde, blu e rosso. Il protocollo applicato ha fornito un fondamentale contributo per lo sviluppo di programmi di monitoraggio delle microplastiche nei corsi d’acqua per gli enti responsabili della qualità delle acque”.

“Come Agenzia Interregionale per il fiume Po siamo particolarmente soddisfatti di aver contribuito al progetto di ricerca offrendo il supporto logistico necessario grazie ai nostri uffici territoriali situati lungo l’asta del Po” chiosa Gianluca Zanichelli, direttore di AIPo.

i dati

Analizzando le concentrazioni di microplastiche dell’intera campagna, si osserva che il valore medio più alto è stato registrato nella stazione di Chivasso (4,2 n°/m3), segue Pontelagoscuro con 2,1 n°/m3, Boretto con 1,3 n°/m3, Isola Serafini con 1,2 n°/m3, Po di Goro con 1,0 n°/m3 e infine Isola Sant’Antonio con 0,5 n°/m3.

La stazione con le concentrazioni più basse nel corso dei dodici campionamenti è sempre stata Isola Sant’Antonio, in cui il valore massimo registrato è stato 1,6 n°/m3. I dati ottenuti in termini di concentrazione costituiscono una stima dell’abbondanza di
microplastiche nel fiume Po. È importante considerare che questi dati possono essere influenzati da fattori ambientali quali la portata, le condizioni meteorologiche, i fenomeni di dilavamento e la diversità intrinseca dei luoghi di campionamento.

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