Pronto soccorso: nuove modalità di accesso per gli accompagnatori

11 Dicembre 2024 08:49

Dal 12 dicembre cambia la modalità di accesso degli accompagnatori al Pronto soccorso di Piacenza. L’obiettivo della riorganizzazione – scrive l’Azienda sanitaria in una nota – è duplice: da un lato salvaguardare l’attività del triage, snodo cruciale per la presa in carico dei pazienti; dall’altro garantire il più possibile la sicurezza dei pazienti e dei professionisti sanitari, sia nelle ore diurne sia notturne.

La prima novità riguarda l’accesso: la porta di ingresso sarà presidiata, durante il giorno, da un operatore di pre triage che accoglie le persone. Durante la notte sarà invece attivo un campanello con un video citofono.

Ogni paziente potrà essere quindi accompagnato al triage da un solo parente o familiare. Gli altri dovranno eventualmente aspettare nella nuova sala d’attesa dedicata, posta all’ingresso del Pronto soccorso.

Dopo aver assegnato il codice colore di accesso, l’infermiere di triage valuterà se la persona rientri nelle categorie che hanno sempre diritto ad avere accanto un accompagnatore: minori, gravide e puerpere, utenti con disabilità motorie o disturbi dello spettro autistico, con disabilità intellettive o sensoriali, con problematiche psichiatriche o comportamentali, non autosufficienti e fragili (quindi con necessità di supporto) e utenti con evidente barriera linguistica.

Altri familiari dei pazienti saranno invece invitati ad accomodarsi nella sala d’attesa dedicata e potranno seguire le fasi di presa in carico attraverso due monitor installati nell’area. Sul tabellone sarà infatti indicato se la persona è in attesa di esami ematici o radiografie o se sta aspettando una visita medica o i risultati delle diverse valutazioni. La privacy dei pazienti sarà garantita da codici numerici che permetteranno il riconoscimento della persona senza indicarne il nome.

“Abbiamo previsto un primo periodo di rodaggio del nuovo sistema – evidenzia Andrea Vercelli, direttore del Pronto soccorso dell’ospedale di Piacenza – per poi andare a regime nelle prossime settimane. La presenza dei volontari del Gruppo assistenza accoglienza in Pronto soccorso (GAPS) sarà, come sempre, importante per supportare il cambiamento. Gli accompagnatori ammessi accanto ai pazienti saranno riconoscibili grazie a un braccialetto colorato. Speriamo che questa riorganizzazione ci consenta di migliorare la sicurezza di tutti e anche di far lavorare in condizioni ottimali i professionisti del triage, che hanno il compito delicatissimo di assegnare le priorità di accesso”.

“Questa innovazione – commenta Stefano Nani, dirigente Professioni sanitarie area emergenza territoriale 118, Pronto soccorso e Cau – ha molti aspetti favorevoli sia per i pazienti, sia per i professionisti. Con questo nuovo approccio all’ingresso dei parenti nelle aree del Pronto soccorso garantiamo un alto livello di assistenza ai pazienti, innalzando contemporaneamente la qualità e l’immediatezza della comunicazione ai parenti che, grazie al sistema alfanumerico, possono seguire passo passo il percorso del congiunto. A questi importanti aspetti rivolti prettamente ai cittadini c’è quello altrettanto sostanziale che coinvolge i professionisti che vengono messi nella condizione di lavorare al meglio in piena sicurezza. Eredito questo progetto da chi mi ha preceduto in questo ruolo e non posso fare altro che apprezzarne i contenuti e ringraziare tutti coloro che hanno lavorato per avviarlo”.

“Le nuove modalità di accesso degli accompagnatori al Pronto soccorso sono frutto di un lavoro di equipe che ha coinvolto diversi servizi aziendali – sottolinea il direttore di Prevenzione e protezione Giampietro Scaglione – una sinergia di intenti e di azioni che mette al centro due elementi per noi imprescindibili: la cura dei pazienti nella piena tutela della privacy dei pazienti e la sicurezza dei nostri operatori. In collaborazione con il servizio Lavori su strutture esistenti e impianti, Valerio Tagliaferri, sono stati predisposi spazi di accoglienza perfettamente idonei, igienicamente sicuri, riscaldati e ampi per garantire una confortevole attesa dei propri congiunti”.

“La road map del paziente – aggiunge Anna Maria Greco, direttore del dipartimento della Sicurezza  e  Risk manager aziendale  – descrive l’esperienza del paziente, compresi i compiti all’interno degli incontri, il viaggio emotivo, il viaggio fisico e i vari punti di contatto. Accompagnarlo sin dall’inizio è il nostro compito. Nel corso della sua permanenza in Pronto soccorso, il paziente entra in contatto con sistemi di lavoro differenti. La sequenza delle interazioni e l’integrazione dei sistemi di lavoro, determina la percezione di soddisfazione che sperimentano pazienti e famiglie, ma anche operatori e organizzazioni. Partendo da questi presupposti è necessario abbracciare nuovi strumenti, modelli e metodi per sostenere la qualità e la sicurezza dell’assistenza del paziente”.

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