Il Natale in arrivo e il senso del dono a Nel Mirino: “Quello migliore? Il tempo”
13 Dicembre 2024 22:06
Il dono è sempre più dematerializzato. Ciao ciao prodotti di lusso e oggetti, oggi sotto l’albero finiscono le esperienze, il viaggio ad esempio, o il corso di musica, i biglietti del concerto, i buoni spesa del negozio bio…ma c’è un regalo che vale più di tutti: il tempo. “Nel Mirino”, la trasmissione di Telelibertà condotta da Nicoletta Bracchi, ha invitato a riflettere sul valore dei regali e in particolare di quelli che si scambiano a Natale.
Allo Spazio Rotative si sono confrontati monsignor Adriano Cevolotto, vescovo della diocesi di Piacenza-Bobbio, l’imprenditore Valter Bulla, la psicologa clinica e forense Alessandra Benzi e la giornalista di Libertà Patrizia Soffientini. È quest’ultima a giudicare il tempo “il dono più bello”. “Quando ho chiesto a un’amica cosa si sarebbe fatta regalare per Natale – dice Soffientini – mi ha risposto una giornata con il marito, per parlare un po’. Ecco – dice – se amiamo qualcuno, chiediamo a lui o a lei tempo da trascorrere insieme”.
Parole che trovano conferma in quelle di Cevolotto: “Oggi quantifichiamo anche i cinque minuti di una telefonata, sminuendo la ricchezze delle relazioni, fondate sul dono». Quest’ultimo lo si impara attraverso i buoni esempi. Il vescovo ha avuto quello dei genitori. «Il valore del dono l’ho appreso a casa mia, da mamma e papà, che nei pomeriggi di domenica ci portavano con loro quando andavamo a trovare un’anziana vicina. Io ho assunto l’esperienza del dono così, come me l’hanno testimoniata. La felicità è la ricompensa di quel tempo che si dona”.
Sui termini adoperati invita a riflettere la psicologa Benzi: “Il dono non presuppone un ritorno, il regalo prevede uno scambio”. È allora Soffientini a far notare che “il dono non è solo gratuità, perché anche nel gesto più gratuito riceviamo la consapevolezza di ciò che siamo. Vedo in questo una reciprocità”.
Di tempo ha bisogno il volontariato, “in cui la nostra città eccelle” fanno notare i presenti. Valter Bulla, che da poco ha ricevuto la cittadinanza onoraria per il suo impegno in iniziative benefiche e sociali, ricorda “l’importanza delle donazioni all’Hospice, per la cui conduzione c’è bisogno di mille euro al giorno”, così come “la grande partecipazione alle cena per Luna stellata, la comunità terapeutica de La Ricerca che accoglie giovani madri con i loro figli”, ma anche le sfide del futuro prossimo: “A inizio anno ci si muoverà per sostenere la Caritas nell’approvvigionamento degli alimenti di cui ha bisogno”.
Un impegno, il suo, che cominciò a Villanova. “Con i miei genitori avevo una trattoria a Villanova, il primario dell’ospedale disse di avere bisogno di uno come me nella struttura; a quel punto ho aperto un bar e lì ho conosciuto mia moglie, che è fisioterapista e dalla quale ho attinto la sensibilità”.
Il vescovo chiude con un’immagine e una citazione. La prima riguarda il pastorello che vede i Re Magi con i doni per Gesù. Maria per ricevere i doni mette per un attimo Gesù nelle sue mani, che erano le uniche vuote. “Chi ha le mani piene – dice Cevolotto – non ha mani per ricevere qualcosa di più grande”. La citazione è invece tratta dal libro “Dono” di Roberto Repole, arcivescovo di Torino, nominato di recente cardinale: “Parlare del dono è parlare della nostra responsabilità, poiché doniamo siamo liberi e responsabili, pertanto finché c’è dono c’è speranza”. “Non a caso – aggiunge Cevolotto – il tema del Giubileo che sta per aprirsi è proprio la speranza”.
La puntata di “Nel Mirino” si può rivedere on demand sulla piattaforma www.teleliberta.tv.
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