“In Caritas angeli custodi che mi hanno permesso di ricominciare a vivere”

25 Dicembre 2024 15:00

Per alcuni il Natale non è il periodo più felice dell’anno. E per chi non ha una famiglia con cui festeggiare, per chi non ha una casa dove tornare c’è la Caritas con le sue strutture, ma soprattutto con i suoi volontari e i suoi operatori che quotidianamente tendono la mano verso chi ha perso tutto. “Ho scoperto il significato della parola umiltà – ci racconta una donna che proprio grazie alla realtà pastorale è riuscita a ricominciare quella che definisce una nuova vita -, e l’importanza di sapersi fidare e affidare”.

La Casa di prima accoglienza Scalabrini di via Giordani non può essere definita semplicemente un rifugio, o un dormitorio. Ma è molto di più: si tratta infatti di un luogo dove professionisti e volontari Caritas accolgono e accompagnano persone che per motivi diversi si sono trovate senza niente, in situazione disperate, quasi senza via di uscita. Lavorando su quel quasi però si può ripartire, si può rinascere.

“Per me gli operatori della Caritas sono stati degli angeli custodi, delle persone che hanno saputo donare senza volere niente in cambio – continua l’ex ospite della struttura di via Giordani -. Ora, con tutti i mie limiti, mi sento di dover restituire al mio prossimo i doni che ho ricevuto e che mi hanno permesso di rinascere”.

Sette i posti letto attualmente occupati sui 10 a disposizione della struttura che nel periodo natalizio raddoppia i propri sforzi verso chi non ha nulla. Cosa speri per il tuo futuro? “Vorrei riavere una vita normale con una casa e un lavoro – risponde un altro testimone della valenza del servizio offerto da Caritas -. Piano piano con questo percorso mi sto rimettendo in salute, sto meglio e ho la consapevolezza che quella normalità posso raggiungerla davvero”.

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