Pranzo alla Caritas, Lorenzo e Claudia: “Il nostro Natale donato a chi ha bisogno”
25 Dicembre 2024 12:13
Un Natale diverso, lontano dalle tradizionali cene familiari, ma ricco di calore umano e speranza. Questo è stato il Natale vissuto oggi, 25 dicembre, alla Caritas di Piacenza, dove è stato servizio il pranzo a 130 persone in difficoltà, grazie al lavoro di 22 volontari che hanno reso l’atmosfera speciale. Tra loro, spicca la scelta di una coppia, Lorenzo e Claudia, che ha deciso di trascorrere la giornata di festa in modo alternativo: invece di sedersi a tavola con i propri cari, i due fidanzati hanno scelto di fare un gesto concreto di solidarietà, aiutando a preparare le tavole e servire i piatti a chi ha bisogno.
La sala della Caritas, addobbata con calore, ha accolto i commensali. Per molti di loro, il pranzo di Natale rappresenta una delle rare occasioni per vivere la festa in compagnia e con un pasto caldo. Il clima di comunità e accoglienza ha permeato l’intero evento, con i tavoli disposti in modo tale da favorire l’interazione tra le persone, un gesto che ha voluto sottolineare l’importanza della condivisione.
Lorenzo e Claudia hanno scelto di fare volontariato in questo giorno speciale per un motivo semplice ma profondo: “Volevamo dare qualcosa di nostro, qualcosa che andasse oltre i regali materiali. Vedere la gioia e l’emozione di chi arriva senza molte certezze e sa che qui troverà un pasto caldo e qualcuno che lo ascolta, è stato davvero significativo”, hanno spiegato.
La giornata si è conclusa con un sorriso, un abbraccio e la promessa di continuare a camminare insieme, perché, come ha detto uno dei volontari, “ogni piccola azione di generosità può fare la differenza per chi è in difficoltà”.
MENSA CARITAS PIACENZA LE STORIE DEI VOLONTARI
C’è chi era medico: poi la vita fa dei giri strani, gli anni passano e ci si ritrova alla mensa della fraternità di Caritas il giorno di Natale. C’è chi invece ha vissuto una vita in Liguria e aveva un lavoro come assistente anziani: poi il lavoro se ne è andato, oggi c’è a spot e arrivare a fine mese è più difficile: così il 25 dicembre si arriva in via San Vincenzo per trovare un piatto di anolini e anche un po’ di famiglia. Dietro ai 130 ospiti che quest’anno hanno letteralmente affollato la mensa della Caritas – salutati anche dal vescovo Adriano Cevolotto e dal direttore di Caritas Mario Idda – ci sono storie tutte diverse: etichettarle come disagio o povertà sarebbe riduttivo, perché spesso c’è molto di più. Lo sanno bene i volontari che ogni anno decidono di passare qui il loro Natale, lavorando: c’è chi come Pinuccia e Silvano, gli irriducibili che da quasi trent’anni ogni 25 dicembre sono alla mensa, arriva alle sette del mattino per preparare tutto. C’è chi come Enrico lavorava in un albergo e da 24 anni si occupa della gestione della sala, “perché – spiega – a queste persone sia garantito un servizio eccezionale come quello che potrebbero trovare in un buon ristorante”. C’è chi come Claudia e Lorenzo ha deciso di trascorrere un Natale in coppia qua ad aiutare. C’è chi come Stefania nel resto dell’anno è impegnata nei diritti umani e ha pensato di non dimenticarli neppure a Natale. E poi c’è chi come Emilia Lodigiani da molti anni coordina tutta la squadra, conosce per nome ogni singolo ospite, lo accoglie come si accoglierebbe qualcuno a casa propria e e lo fa sentire al sicuro. In famiglia, anche per chi non ce l’ha o è lontana.
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