Il Centro per la vita e quei trenta bambini felici che rischiavano di non nascere

06 Gennaio 2025 09:52

Da sinistra, Rossella Mezzadri e Laura Barsottelli, volontarie del Centro per la vita

Trenta bambini che per una serie di ragioni non sarebbero mai dovuti venire al mondo oggi invece ci sono e corrono felici.
È il piccolo grande risultato ottenuto nei suoi primi sei anni di attività dal Centro di aiuto alla vita “Chiara Corbella” di Piacenza. Un’oasi di speranza creata in città nel 2018, con sede in una stanza della canonica di San Giovanni in Canale, in via Croce.
Ne parliamo su Libertà nell’ambito del viaggio nei luoghi piacentini della speranza, tema guida del Giubileo in corso voluto da papa Francesco.
Una manciata di metri quadri messi a disposizione dalla parrocchia di San Giovanni che danno sulla pace del chiostro interno e confinano con una sala dove un sassofonista diffonde le sue note di prova.
In sei anni le volontarie hanno incontrato una cinquantina di donne e fatto nascere trenta bambini. Alcune famiglie sono rimaste in contatto anche dopo il parto e sono tuttora aiutate nel reperire generi per l’infanzia, (dai vestitini per bambini agli omogeneizzati, dal latte ai passeggini).
In tutto le famiglie adottate sono 14, alcune delle quali si danno a loro volta da fare per sostenere come possono l’associazione dando vita ad una sorta di circolo virtuoso.
Un luogo semplice ma che ispira serenità, la medesima che traspare dai volti e dai sorrisi di Laura Barsottelli (bancaria) e Rossella Mezzadri (casalinga), due delle volontarie – quasi tutte mamme – che mandano avanti l’approdo piacentino di un movimento che in tutta Italia conta 350 punti di riferimento e che nel 2025 compie 50 di vita.
Sarà ricevuto da papa Francesco nell’anno del Giubileo e in un giorno particolare: il prossimo 8 marzo.
Il movimento per la vita è nato a Firenze ai tempi dell’approvazione della legge 194, nota per prevedere l’interruzione volontaria di gravidanza. “A Piacenza fino al 2018 non c’era a livello di volontariato una realtà di supporto e aiuto alla donna con una gravidanza difficile – osserva Barsottelli – inattesa, indesiderata, complicata anche a livello sanitario e indirizzato all’accoglienza di mamme con bambini che vivono situazioni di difficoltà. Noi vogliamo dare la possibilità a una donna che lo desidera di realizzare una maternità e di trasformare un viso teso e impietrito per le preoccupazioni in un sorriso pieno e sereno”.

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